“La finanza sana non degenera in atteggiamenti usurai, in pura speculazione e in investimenti che danneggiano l’ambiente e favoriscono le guerre”.

Lo ha spiegato il Papa, ricevendo in udienza le delegazioni di alcuni istituti bancari italiani. Secondo Francesco, “gli istituti bancari hanno responsabilità grandi per incoraggiare logiche inclusive e per sostenere un’economia di pace”: “Il Giubileo alle porte ci ricorda la necessità di rimettere i debiti. È la condizione per generare speranza e futuro nella vita di molta gente, soprattutto dei poveri. Vi incoraggio a seminare fiducia. Non stancatevi di accompagnare e di tenere alto il livello di giustizia sociale”. Poi la citazione di don Primo Mazzolari: “Il peso del giorno dev’essere equamente ripartito su tutte le spalle che possono portare. A questa iniziale equità si arriva educando la coscienza a un profondo e delicato senso di responsabilità sociale, così che il sottrarsi al doveroso contributo di opere e di fatiche per il bene comune, venga avvertito una vergogna e giudicato dall’opinione pubblica una disonestà”. “Vi auguro di essere portatori di speranza per molti che si rivolgono a voi cercando di rialzarsi da periodi difficili o per rilanciare la loro attività imprenditoriale”, l’auspicio finale di Francesco.

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