Di Diana Papa
Far memoria delle stimmate di S. Francesco è un’occasione per rivisitare il centro della vita cristiana, perché ci rimandano alla crocifissione di Gesù morto per noi e alla chiamata del Signore rivolta ad ogni battezzato a seguire le orme di Cristo sino a dare la vita per tutti.
Può aiutarci in questo la reazione di Chiara e delle Sorelle Povere, donne chiamate a vivere nella Chiesa radicalmente il Vangelo, alla vista delle stimmate di Francesco.
Chiara e le Sorelle, osservando i segni impressi nel corpo di Francesco, contemplano colui che, dopo Dio, fu loro colonna, loro unica consolazione e sostegno (cfr. TestsC 2838), colui che fu “donato dal Signore quale loro fondatore, piantatore e cooperatore nel servizio di Cristo, il quale finché visse, con la parola e con l’opera fu sempre sollecito di coltivare e nutrire la sua pianticella” (cfr. TestsC 2842). Guardando le stimmate, rimasero “sospese tra l’afflizione e la gioia, gli baciavano le splendide mani, ornate da quelle preziosissime e fulgide gemme (cfr.1Cel 524).
Nonostante il dolore per il distacco, confermarono la loro scelta di vita, perché le stimmate impresse nel suo corpo le porta a leggere la realtà con lo sguardo di Dio, modalità che avevano appreso dal Poverello durante la sua vita: “Per noi il Figlio di Dio si è fatto via, che ci mostrò e insegnò con la parola e con l’esempio il beatissimo padre nostro Francesco, vero amante e imitatore di lui. (TestsC 2824).
Interpretando la propria vita alla luce dell’Altissimo, spiegano l’evento con fede, infatti Chiara e le Sorelle, guardando il corpo stimmatizzato ormai morto, vedono in lui l’immagine visibile, tangibile e credibile di Cristo.
Le stimmate impresse nel corpo di Francesco sono per Chiara e le Sorelle la conferma della chiamata a seguire Cristo povero e crocifisso sull’esempio del Poverello. Avendo individuato il senso della propria vocazione attraverso la testimonianza di Francesco, scelgono di divenire riflesso di chi ha seguito radicalmente le orme di Cristo. Francesco infatti, liberandosi di tutto, perché “il verace amore di Cristo aveva trasformato l’amante nell’immagine stessa dell’amato” (LM 1228), ha vissuto alla lettera il Vangelo nel quotidiano, rendendo visibile il Signore attraverso l’amore costante per Lui, per tutti gli uomini, per le donne e per il creato.
Chiara e le Sorelle nelle stimmate vedono il segno di Cristo povero e crocifisso consegnato all’umanità per amore. Prendendo atto di questo intervento soprannaturale, si impegnano nella loro vita ad essere “sollecite di osservare quanto hanno promesso al Signore” (cfr. BensC 2857) Il sigillo dell’Altissimo sul corpo del Poverello conduce le Sorelle Povere del Duecento ad imitare Francesco nelle scelte, infatti non vennero mai meno alle indicazioni del Padre e lottarono sino alla fine della vita, perché fosse approvata la loro Regola.
Ancora oggi seguire le orme di Cristo è per le Sorelle Povere di S. Chiara vivere il Vangelo, come Francesco, in obbedienza – in ascolto di ciò che Dio consegna ogni giorno alla fraternità e a ciascuna, attraverso la sua Parola, le mediazioni, gli eventi -, senza possedere nulla, liberandosi continuamente di tutto, per assumere da persone riconciliate nel quotidiano lo stile di Cristo nel dono di sé nella gratuità dell’amore.
Francesco con i segni delle stimmate esorta le Sorelle Povere di S. Chiara di tutti i tempi ad essere fedeli al Vangelo, perché “per Chiara l’incontro con il “suo” Signore è stata la ragion d’essere di tutta la sua esistenza di donna, vissuta nel segno dell’appartenenza totale a Lui” (Ministro Generale, P. Massimo Fusarelli OFM).
Ancora oggi, in quanto battezzate, si impegnano a vivere da contemplative le promesse battesimali comuni a tutti i credenti e ad essere segno dell’amore fedele di Dio tutti i giorni.
Se l’evento delle stimmate di Francesco è un accadimento che narra l’intervento di Dio nella vita del Poverello, tuttora le Sorelle Povere di S. Chiara raccolgono il testimone, scegliendo di seguire Cristo povero e crocifisso come Francesco, per essere memoria vivente della presenza di Dio non solo nella vita di Francesco, ma anche in quella di ogni vivente.
Le stimmate di Francesco possono essere significative ancora oggi per ogni cristiano chiamato a credere e testimoniare che Dio esiste e che Dio e amore?
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