Sofia Giangrossi

RIPATRANSONESofia Giangrossi, studentessa della classe quinta C del liceo Classico “G. Leopardi” di San Benedetto è approdata alla finale nazionale delle Olimpiadi di lingue e civiltà classiche, giunta alla XII edizione.

Quando ha iniziato ad appassionarsi allo studio delle lingue classiche?
Ne sono rimasta intrigata già dai primi anni delle scuole medie, a volte chiedevo alla professoressa di Lettere di leggere estratti di Iliade e Odissea in greco antico. In seguito, frequentando il liceo Classico è stato un crescendo, specie negli ultimi tre anni, tra l’altro meno condizionati dalla pandemia, con lo studio della letteratura. Sicuramente indimenticabile è stata l’esperienza al teatro greco di Siracusa, luogo magico in cui diviene evidente che la cultura della civiltà greca è ancora straordinariamente capace di parlare intimamente con noi e di noi.

Come si è sviluppata la prova?
La prova, della durata di quattro ore, si è articolata nell’analisi testuale e puntuale di vari brani antichi e moderni, tutti legati da un tema comune, con successiva rielaborazione di un commento critico originale, nel quale si dovevano combinare conoscenze d’ambito letterario, artistico, filosofico, cinematografico, scientifico, facendo riferimento, volendo, anche all’attualità. La prima fase aveva come argomento centrale “Il banchetto”, la seconda “Sirene e incanti”.

La finale nazionale dei Campionati si svolgerà il 9 maggio in tutta Italia, in modalità online sincrona su piattaforma digitale, con prove uguali per tutti i finalisti. Come si sta preparando?
Non conoscendo il tema in anticipo, è importante ricercare tanti spunti ad esempio attraverso la lettura di saggi, articoli, antologie, che possano ampliare la conoscenza di autori, generi, nuclei tematici accrescendo così anche una sensibilità interpretativa che stimoli verso una riflessione realmente personale.

Lei è all’ultimo anno. Ha già deciso che Facoltà prendere?La mia intenzione è quella di iscrivermi alla Facoltà di Global and Transnational Legal Studies all’università di Torino.

Guardando indietro come sono stati questi cinque anni di liceo Classico?

Estremamente intensi e stimolanti, non riducibili soltanto allo studio, “matto e disper
atissimo”, anche se con dedizione e sacrificio. Il mio percorso, nonostante la situazione pandemica legata al Covid-19, si è difatti arricchito di numerose attività ed esperienze, che hanno contribuito in maniera determinante alla formazione della mia persona, nonché all’instaurazione di rapporti con gli altri, poiché è quello, alla fine, che mi rimarrà, una volta conclusa la Maturità.

Lei è originaria di Ripatransone, cosa le piace fare durante il tempo libero?
Le mie due grandi passioni sono il cinema e lo sport. La settima arte mi affascina per la sua capacità di realizzare una completa sospensione catartica, per una o due ore, dalla nostra routine spesso frenetica, tutto questo comunicando attraverso ogni pellicola qualcosa di differente, e a volte è proprio quello di cui si ha bisogno, in un suo stile particolare, pur rimanendo una pura finzione audiovisiva. Lo sport, a suo modo, fa lo stesso. Consente di riconnettersi col proprio ritmo, liberare le energie trattenute durante la giornata prendendosi cura di sé.

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