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IC Monteprandone, a scuola di non violenza per gli alunni

MONTEPRANDONE – La violenza, bullismo, cyberbullismo sono state al centro dell’incontro svoltosi al Centro Pacetti con l’associazione Soroptimist e la Polizia di Stato.
Nei giorni 21 e 25 Marzo si sono svolti, presso il Centro Pacetti, due incontri relativi al progetto “A scuola di non violenza”, promosso dall’associazione Soroptimist insieme alla Polizia di Stato, per alcuni alcune classi del dell’IC Monteprandone.
Il Soroptimist International – Club di Ascoli Piceno aderisce alla campagna di sensibilizzazione sulla “violenza di genere” della Polizia di Stato, promuove il Progetto anche in virtù di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale e delle Scuole secondarie di primo e secondo grado della provincia di Ascoli Piceno
La prof.ssa Laureati, rappresentante di Soroptimist insieme a Maria Letizia Canaletti e Latini Mariolina, ha affermato: “È stata scelta la scuola perché voi siete il futuro, la nostra forza e solo attraverso una nuova cultura che verrà da voi possiamo cambiare radicalmente queste dinamiche frutto di arroganza, possiamo difenderci e possiamo aiutare a cambiare il proprio questo mondo”
Il commissario Fiorini e l’ispettore Piccinini della Polizia di Stato di Ascoli Piceno hanno illustrato ai ragazzi le varie situazioni e dinamiche riguardanti la violenza di genere, sottolineando l’importanza di chiedere aiuto e di denunciare perché si possa interrompere la spirale della violenza nei confronti delle donne. È stato sottolineato che se uno ama non usa violenza e che, quando quest’ultima viene messa in campo, non si può parlare di amore. A tal riguardo sono stati proiettati anche dei video che dimostravano quanto la violenza ferisca le persone, e in particolare le donne, non solo fisicamente ma anche psicologicamente
Altri temi presi in esame sono stati il bullismo e il cyberbullismo che ormai minano i rapporti e le relazioni tra i giovani. Molto importanti, in tal senso, sono stati i fatti riportati agli alunni perché hanno reso visibili e concrete le parole, le spiegazioni e le sollecitazioni delle forze dell’ordine
Gli argomenti trattati hanno coinvolto molto i discenti che hanno mostrato attenzione e partecipazione

Redazione: