SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolta Domenica 3 Marzo, alle ore 15:30, presso l’Istituto delle Suore Concezioniste in San Benedetto del Tronto, un ritiro spirituale organizzato dall’USMI diocesano e rivolto a tutte le Religiose della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto. Ospite d’eccezione è stato il vescovo Carlo Bresciani che ha tenuto una meditazione dal titolo “Lo riconobbero nello spezzare il pane”, ispirato al celebre passo evangelico dei Discepoli di Emmaus. Presenti, oltre a Suor Maria Alfonsa Fusco, delegata diocesana dell’USMI, molte Comunità Religiose attive nella nostra Diocesi: Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione (Concezioniste), Suore Oblate del Santissimo Redentore, Suore del Divino Amore, Suore del Piccolo Fiore di Betania, Suore di San Giovanni Battista (Battistine), Suore Pie Convittrici della Carità (Teresiane), Suore di Carità di Santa Maria.

Dopo i saluti di benvenuto, la delegata Suor Maria Alfonsa Fusco ha ringraziato il vescovo Carlo Bresciani per aver accettato il suo invito e, a nome di tutte le Religiose presenti, gli ha consegnato un piccolo regalo per il decimo anniversario di ordinazione episcopale appena ricorso e per il compleanno prossimo venturo che avverrà nel mese di Marzo.

L’incontro è entrato nel vivo con la meditazione di Mons. Bresciani, il quale ha esordito dicendo: “Il passo del Vangelo ci presenta due persone che sono disorientate. Seppur anticipato da Gesù, quello che è successo, per loro, è stato comunque sorprendente. Se ci pensiamo bene, anche noi siamo stati sorpresi dai cambiamenti dei nostri giorni. Dunque, così come i discepoli sono chiamati a seguire le indicazioni di Gesù a ritornare a leggere la Scrittura, anche noi siamo chiamati a ripartire da dove è iniziato il nostro cammino di Consacrazione al Signore, che ci riporta all’entusiasmo del nostro sì“.

Partendo dunque dal brano evangelico, Mons. Bresciani ha proseguito la sua riflessione facendo un parallelismo tra i discepoli di Emmaus e i cristiani di oggi e concludendo che “è importante il desiderio dell’incontro, ma lo è anche l’offerta. I discepoli hanno invitato Gesù a restare con loro, quindi verosimilmente gli avranno offerto la cena: ciò significa che quel pane spezzato è stato offerto dai discepoli. Essi hanno ascoltato la Parola, si sono aperti all’offerta e da lì è scaturito il pane spezzato che riconoscono come Pane Eucaristico. Essi hanno offerto il pane, Gesù ha restituito l’Eucaristia. Gesù non si lascia mai superare in generosità: prende il poco, ma poi lo rende grande. Questa è l’offerta della Santa Messa e il racconto ci fa comprendere come l’offerta dei due sia il presupposto dell’offerta di Dio. Per Gesù, dunque, è importante non la quantità, ma il dono. Qui c’è tutta la Teologia del nostro lavoro pastorale. Cos’è la mia attività pastorale? Nulla in confronto alle tante. È l’offerta che vivo dentro quel poco, che permette a Dio di trasformare il tutto.”

Il vescovo Bresciani ha poi concluso la sua meditazione con alcune considerazioni sull’espressione “E finalmente i loro occhi si aprirono“: “La conclusione del brano evangelico ci fa comprendere quanto la Parola sia legata a doppio filo con la vita. Gesù spiega ai due discepoli le sacre Scritture, procurando un effetto immediato: il loro cuore si scalda. E questo ci fa capire che la Parola è necessaria. Ma da sola non basta. Solo il gesto di Gesù di spezzare il Pane fa aprire gli occhi ai discepoli. Ecco il punto cruciale: la Messa, senza carità, è svuotare il corpo di Cristo. La Parola deve essere seguita dalla testimonianza di vita, dall’esperienza concreta di carità. In tal senso anche i frutti del cammino sinodale dipenderanno da noi: se non cresceremo nella carità, ogni cammino sarà inutile“.

Al termine della meditazione, il vescovo Bresciani si è reso disponibile per le confessioni, mentre le Religiose si sono radunate in Cappella per l’adorazione del Santissimo e la preghiera individuale. L’incontro si è concluso con la celebrazione comunitaria dei Vespri. Prima di congedare tutte le Religiose intervenute, la delegata Suor Maria Alfonsa Fusco ha regalato loro un piccolo dono, in segno del rinnovato affetto e della comunione che le lega.

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