Si chiama “Borghi da scoprire..” ed è il terzo volume della serie “Tesori delle Marche meridionali” ad opera di Settimio Virgili, Mario Antonelli e Ferruccio Scoccia. Tre persone colte, nate in tre caratteristici  e pittoreschi borghi del nostro territorio rispettivamente: Carassai, Amandola e Ponzano, gli autori stanno da alcuni anni raccogliendo frammenti storici di estremo interesse, tramandando cultura e saperi locali molto spesso – purtroppo- snobbati o peggio: dimenticati. 200 pagine di “storia e grande varietà di paesaggi, architetture, produzioni artistiche, tradizioni..” recita in un passaggio la presentazione del volume. Le fonti degli studi sono: l’Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, il Regesto del Chronicon farfense di Gregorio di Catino , il Codice 1030 di Fermo, le “Rationes decimarum”, le “collazioni” delle cappellanie, Visite Pastorali  ed altre tratte da archivi storici locali: riguarda 10 centri, Mario Antonelli parla di Amandola, Montefortino e Smerillo, addentrandosi nell’antica Pieve di San Donato, sulle chiese scomparse di Santa Lucia e di San Biagio a Montefortino. Tra le curiosità: gli incendi, le pestilenze e i metodi per combattere la pandemia. Settimio Virgili affronta la Chiesa di Santa Croce a Monterinaldo fino a giungere a Pedaso. Non mancano le curiosità, come l’origine presunta del nome Monte Vidon Combatti che parrebbe originata da Monte (di) Guidone Combatti, oppure la storia di Battistella di Monteguidone, un bandito , Battista Amici che nel XVI secolo terrorizzò il fermano, addirittura ebbe l’ardire di rapire il Vescovo di Montalto Paolo Emilio Giovannini, sequestrandolo a scopo di estorsione : ben 2000 scudi ! Figura terribile quella del Battistella, che per denaro, non esitò a tradire ed accoltellare il compagno di tante nefaste avventure, il bandito Marco Sciarra. Settimio Virgili fa un excursus sulle chiese scomparse e sulle antiche devozioni. Non mancano le biografie di studiosi locali, come il Dott. Vincenzo Monaldi , racconti delle fondazioni fin dall’epoca picena  e romana. Tante le curiosità come ad esempio il contenzioso tra due importanti prelati: il Vescovo fermano Antonio de Vetulis ed il papa Urbano VI, ciò a causa della sponsorizzazione , da parte del vescovo – per l’antipapa Clemente VII..fino alla fuga penitenziale del detto Vescovo in quel di Montottone.

I paesi trattati vengono addirittura suddivisi per secoli, il Cinquecento ed il Seicento e così via. Per quanto concerne il terzo co-autore, Ferruccio Scoccia, interessantissimo per i cultori dell’Arte la carrellata sulle immagini votive, le curiose soluzione per non farsi “attaccare” dalla peste, come ad esempio quella di mangiare carne di piccione ed altre davvero buffe come quella della carne di rospo spalmata sulle piaghe pestilenziali..Interessante anche la notizia dei pellegrinaggi. Il volume è corredato da fotografie, piantine, tracciati che ricostruiscono una trama che fu e che ormai volge irrimediabilmente all’oblio, se non fosse per gli eminenti studiosi che ne ricostruiscono il tracciato. Una ultima curiosità ..culinaria analizza il “mangiar grasso” ed il “Mangiar di magro” nei castelli del fermano nel 1500. Un volume pieno zeppo di curiosità storiche, tutte da gustare e leggere in queste calde ma piacevoli giornate d’estate per chi è desideroso di conoscere il passato. Grazie di cuore agli autori.

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