“Per me è stata una sorpresa, davvero. Questo, una persona, un artista di questo livello, per me è stata una grande sorpresa e una ferita”. Così il Papa, in un’intervista all’Associated Press (Ap), ha risposto ad una domanda sul caso Rupnik, il gesuita sloveno accusato di abusi su alcune donne all’interno della Comunità Loyola. A questo proposito, Francesco ha auspicato una maggiore trasparenza, riguardo alla modalità in cui vengono gestiti i casi di abusi: “È quello che voglio, e con la trasparenza arriva una cosa molto bella, che è la vergogna. La vergogna è una grazia”. Il Papa ha dichiarato di non aver avuto alcun ruolo nella gestione della vicenda e di essere intervenuto solo proceduralmente “in un piccolo processo che è arrivato alla Congregazione della Fede in passato”. In merito al fatto che il Vaticano non abbia rinunciato, in questo caso, alla prescrizione, Francesco ha affermato che è giusto rinunciare “sempre” ai termini di prescrizione nei casi che coinvolgono minori e “adulti vulnerabili”, mentre è più opportuno mantenere le consuete garanzie legali con i casi che coinvolgono gli altri adulti, come è successo per padre Rupnik.

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