MONTEMONACO – S’intitola “La fiammella di Natale”, edito da Youcanprint, il recente libro della scrittrice Giulia Grilli. Il testo è accompagnato da splendide e colorate illustrazioni, a cura di Giordana Galli. Ed è dunque la scrittrice marchigiana la protagonista, in questa settimana, della rubrica dedicata agli autori locali.

Giulia questo libro corona un po’ il suo sogno di scrivere una favola di Natale che ha deciso di dedicare a suo padre. Che ruolo ha avuto nella sua vita?
Il Natale da sempre è famiglia, calore, luci, cose buone, vicinanza, tempo per sé e per gli altri, suoni e musica ma anche silenzio, frenesia ma anche lentezza.  È quel momento dell’anno in cui possono accadere eventi straordinari, come già avvenuto duemila anni fa con la nascita di Gesù Bambino, ma anche come quelli che ci aiutano a guardarci dentro per scoprirci diversi e in grado di cambiare. L’ho sempre sognato così il Natale. Il momento per fermarsi un po’, nella quiete e nel tepore del focolare, ma anche quello della rinascita. Mio padre, Dante, che ho perso dieci anni fa, ha saputo trasmettermi tutto questo con le sue storie raccontate dopo cena fino a tardi, con i suoi ricordi di bambino quando, alla Vigilia di Natale, dopo le preghiere recitate insieme alla sua numerosa famiglia, riceveva in regalo dai suoi genitori noci, mandarini e uvetta. Doni che oggi fanno sorridere per la loro semplicità, ma che un tempo erano considerati preziosi. Dietro a gesti semplici che si ripetevano ogni anno, si celavano il senso della famiglia, la gratitudine, l’affetto, l’appartenenza a una storia comune, l’identità di ciascuno e il riconoscimento da parte di tutti.  Ho voluto dedicare “La fiammella di Natale” a mio padre per il ricordo che ancora conservo delle belle Vigilie di Natale vissute con lui e tutta la mia famiglia quando ero bambina, ma anche per sentirlo ancora vicino e in grado di illuminare la mia mente e scaldare il mio cuore come aveva fatto allora.

In queste pagine lei si ispira a un’antica leggenda sulla Vigilia di Natale che proprio suo padre amava raccontarle. Di cosa tratta e cosa rappresentava per lei il Natale quando era bambina.
Mi piacciono le storie di animali e la mia favola sul Natale è caratterizzata dalla loro presenza. Nelle mie storie essi rivestono sempre un ruolo importante. Credo che siano in grado di parlare facilmente ai bambini e anche di avvicinarli, con la loro semplicità e genuinità. Ne “La Fiammella di Natale” gli animali non sono i protagonisti principali. Lo sono invece Adelmo e Gherardo, anziano il primo e di mezza età il secondo. Abitano vicino ma sono molto diversi e distanti tra loro nei modi di fare, di atteggiarsi e di relazionarsi con l’ambiente che li circonda, compresi gli animali e la natura. Lo sanno bene l’asino Raniero, il gallo Rico e l’oca Matilde, finiti più volte sotto i colpi rabbiosi del loro padrone Gherardo.  Alla Vigilia di Natale i due uomini si ritrovano completamente soli nella valle sommersa dalla neve, ciascuno nella propria casa, calda e luminosa quella di Gherardo, fredda e buia quella di Adelmo. Ma ci sono loro, gli animali, che involontariamente cambieranno il corso delle cose grazie a un’antica leggenda raccontata da sempre ai bambini proprio la notte di Natale. Tutto si svolge nella stalla davanti a un fiammella posta sul davanzale di una finestra. La leggenda degli animali nella stalla, durante la notte di Natale, mi ha sempre affascinata. Un tempo veniva raccontata nelle campagne ed erano molti i contadini che pulivano bene le stalle e rifocillavano più che potevano i loro animali per evitare che una maledizione li colpisse qualora non l’avessero fatto. Ma queste creature ricordavano bene chi li aveva curati con amore tutto l’anno, non solo a Natale, e chi invece, come Gherardo, li aveva maltrattati. Mio padre aveva un modo tutto suo di raccontare questa leggenda, ci ironizzava e coinvolgeva nelle risate anche me con il suo colorito dialetto ascolano.

In questi anni di attività artistica lei ha ricevuto diversi riconoscimento per le sue opere, letterarie o teatrali. Alle quali è più legata e perché?
Sono molto legata ad un premio che ha voluto riconoscermi contemporaneamente sia l’attività letteraria che quella teatrale, nello specifico per ragazzi.  Si tratta del prestigioso “Premio Adriatico, un mare che unisce”, ideato dal professor Massimo Pasqualone dell’associazione Irdi Destinazionearte, che si è tenuto a Termoli e che ha dato risalto a diverse personalità marchigiane impegnate nei settori artistici e culturali. È stato emozionante per me ricevere questo premio. Non me l’aspettavo di essere scelta e di stare insieme a tante personalità di spicco nel giorno della consegna dei premi. Mi è piaciuta tanto la motivazione della giuria che ha accompagnato il premio e qualche volta mi capita di rileggerla per trovare un po’ di incoraggiamento a continuare: “Autrice originale che affronta il mondo della narrazione per bambini puntando sulla magia della parola, sulla sensibilità dei contenuti, sulla teatralità dell’esposizione”. Sono grata ancora oggi a chi ha proposto me tra le figure da premiare e naturalmente alla giuria che mi ha fatto vivere quel momento magico e indimenticabile.

Dopo questa favola di Natale a quale lavoro letterario si dedicherà?
Ci sono altre storie per ragazzi a cui mi sono dedicata molto tempo prima de “La Fiammella di Natale”. Per svariati motivi tuttavia, non dipendenti da me, non hanno ancora visto la luce. Spero accada nell’anno che verrà. Sono legata ad ogni storia uscita dalla mia fantasia. Ognuna di esse, seppure reinventata e intrecciata ad altri aspetti non direttamente riconducibili al mio mondo, è un pezzetto della mia vita o di ciò che conosco, oppure che sogno. Pubblicarle significa poterle condividerle con gli altri, con i bambini e i ragazzi in particolare, per rispecchiarmi con le loro emozioni durante il momento magico del racconto.  Ricordo che il mio libro “La fiammella di Natale” è uscito proprio in questo mese di dicembre e può essere ordinato in libreria o acquistato on line presso Edizioni Youcanprint o altri store. Le belle illustrazioni sono di Giordana Galli.

 

 

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1 commento

  • Alfredo Carmini
    26/12/2022 alle 12:07

    La sensibilità di Giulia nel concepire storie-favole per bambini e’ eccezionale; la delicatezza, il sentimento è l’amore verso persone che hanno bisogno di cose leggere ma nello stesso tempo piene di verità, dolcezza e interesse. Una scrittrice che esprime le sue caratteristiche a tutto tondo senza esagerare ma sempre con interesse e impegno. Grande Giulia ❤️❤️❤️❤️❤️

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