SAN BENEDETTO DEL TRONTO – ‘L’estate sta finendo e un altro anno se ne va …’ diceva una nota canzone dei Righeira. Prima, però, di tornare alla consueta routine giornaliera, fatta di scuola, compiti e studio, vogliamo sentire dalla diretta voce dei ragazzi come hanno vissuto nella loro parrocchia l’estate appena trascorsa.

Iniziamo con la parrocchia della Santissima Annunziata di Porto d’Ascoli, dove abbiamo incontrato Leonardo Curzi, un giovane studente universitario di appena vent’anni, che ci racconta: “Il parroco, don Alfredo Rosati, mi ha chiesto di organizzare le attività estive parrocchiali insieme a qualche altro giovane della nostra comunità. Perciò, a fine giugno, dopo aver concluso i miei impegni universitari, mi sono visto con gli altri ed insieme, in un paio di settimane, abbiamo organizzato tutto. Tra gli strumenti che il parroco ci ha messo a disposizione, c’è stato anche il sussidio fornitoci dalla diocesi ‘L’Armadio del cuore’, quindi abbiamo pensato di utilizzare quello, sia perché le attività in esso proposte ci sono piaciute molto, sia perché alcuni di noi avevano anche partecipato in maniera attiva alla sua realizzazione. Perciò abbiamo diviso il lavoro in quattro settimane, proprio come le stagioni: nella prima settimana di luglio siamo partiti dall’autunno, poi nella seconda siamo passati alla primavera, nella terza è stata la volta dell’inverno ed infine nell’ultima settimana siamo arrivati all’estate.”

Per quanto concerne l’organizzazione quotidiana, Leonardo specifica: “Ci siamo visti con i ragazzi tre volte alla settimana e più precisamente il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Ogni giorno abbiamo seguito sempre lo stesso schema. Prima di tutto abbiamo aiutato i bambini ad eseguire i compiti per le vacanze, visto che le famiglie, memori della bella esperienza dello scorso anno, ce lo hanno richiesto espressamente. Poi ogni pomeriggio abbiamo vissuto un momento di riflessione, approfondendo una pagina del Vangelo che ci veniva suggerita dal sussidio. Di volta in volta, durante questa attività, abbiamo scelto alcune parole che secondo noi erano significative e le abbiamo incollate ad un cartellone a forma di cuore che ci ha fatto compagnia per tutto il tempo. A questa attività più seria ed impegnativa, abbiamo fatto seguire il momento ludico, fatto soprattutto di giochi acquatici, viste anche le temperature proibitive a cui abbiamo dovuto fare fronte. Infine abbiamo dedicato l’ultima ora del tempo a nostra disposizione ai laboratori. Tre sono stati i laboratori che abbiamo messo su quest’anno: uno di cinema, in cui i ragazzi hanno realizzato un cortometraggio; uno di manualità, in cui i partecipanti si sono cimentati in attività manuali, come ad esempio l’arte della pittura; uno di ballo, durante il quale i ragazzi hanno creato delle bellissime coreografie.”

Tanti i bambini, i ragazzi ed i giovani della parrocchia Santissima Annunziata che sono stati coinvolti in questo progetto: “Ogni pomeriggio abbiamo avuto in media circa 60 bambini e ragazzi in età scolare. A dire il vero, l’idea iniziale era di occuparci solo dei bambini della scuola primaria e dei ragazzi della secondaria di primo grado: Poi, però, alcuni genitori ci hanno chiesto di poter far partecipare anche qualche bambino più piccolo, proveniente dalla scuola dell’infanzia, e noi abbiamo accettato. Anche se all’inizio abbiamo avuto qualche timore, andando avanti, invece, ci siamo resi conto che la differenza di età poteva essere anche uno strumento per responsabilizzare qualcuno. Abbiamo, infatti, formato delle squadre miste, in cui c’erano bambini più piccoli e ragazzi più grandi, cercando di costituirle in maniera equa ed equilibrata, così da non avere troppa disparità di prestazione tra una squadra e l’altra. E devo dire che ha funzionato alla grande!”

Il momento più bello per tutti i partecipanti – prosegue Leonardo – credo sia stato la festa finale. Terminato l’oratorio, infatti, una sera abbiamo organizzato una cena con le famiglie durante la quale i bambini e i ragazzi hanno mostrato quello che avevano fatto durante tutto il mese. Così abbiamo proiettato il cortometraggio realizzato da alcuni di loro durante il laboratorio di cinema, abbiamo invitato i genitori a visitare la mostra degli oggetti realizzati dai partecipanti al laboratorio di manualità ed infine i ragazzi del laboratorio di ballo si sono esibiti con le coreografie da loro create. Il momento conviviale è sempre coinvolgente perché ci si ritrova tutti insieme e si condivide, oltre che il cibo, anche le esperienza vissute insieme.”

Tuttavia per noi animatori la cosa più bella dell’oratorio estivo – conclude Leonardo – non è stato tanto il momento finale, bensì il tempo speso insieme, in cui si sono divertiti non solo i bambini o i ragazzi, ma anche noi. Quest’anno eravamo in 32, tutti giovani dai 14 ai 20’anni: Danilo, Gianmarco, Francesco e Mattia si sono occupati in particolare  edel laboratorio di cinema; Alma, Eva, Giorgia, Chiara, Anna Giulia si sono invece dedicati al laboratorio di ballo; infine Arianna, Sofia, Edoardo, Andrea, Alessio, Guglielmo, Giulia, Elena, Maria, Leonardo, Mattia, Giacomo, Sara, Mariaelena, Renèe, Melissa ed Aurora hanno lavorato al laboratorio di manualità. Anche se oggi non sono presenti, un ruolo importante hanno avuto anche Sofia, Lucrezia, Andrea, Giacomo e Giulia. Alcuni di noi già lo scorso anno avevano partecipato all’oratorio estivo e, visto che si erano trovati bene, hanno pensato di ripetere l’esperienza. Per altri, invece, è stata la prima volta, come per qualche ragazzo che ha ricevuto la Cresima lo scorso maggio e ha voluto subito impegnarsi e dedicare il suo tempo alla parrocchia. Per altri ancora, come ad esempio mia cugina che viene qui solo in vacanza, l’oratorio è stato un passatempo per evitare la noia. Per molti infine è un ottimo strumento per divertirsi e socializzare: infatti, a fine oratorio, ci siamo resi conto della bellezza delle relazioni che si sono venute a creare. Oltre a qualche amore, quello che ha trionfato in questa estate è stata l’amicizia! Ma non un’amicizia qualunque, bensì un’amicizia profonda e vera basata sulla comune amicizia con Gesù. Un’amicizia quindi che prosegue anche ora che il cammino dell’oratorio è terminato.”

 

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