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Quarant’anni di scoutismo nel centro di San Benedetto con il Gruppo “Don Antonio Fazzini – San Benedetto 2”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Gruppo scout San Benedetto del Tronto 2 ha sede presso i locali della Parrocchia di San Giuseppe, dove è accolto, da circa quarant’anni dai Padri Sacramentini, nel ‘cuore marinaro’ della città. Capo Gruppo degli scout Agesci “Don Antonio Fazzini – S. Benedetto Tr. 2” è Annarita insieme al capo gruppo  associativo Paco.

Annarita quando nasce la vostra realtà?
Era il 1982, quando la prima ‘Squadriglia’, le Volpi, si stacca dal Gruppo San Benedetto del Tronto 1, all’epoca ospitato presso i locali della Parrocchia di Sant’Antonio da Padova, e viene accolta dai Padri Sacramentini che danno in uso i locali della canonica della Chiesa di San Giuseppe, fino ai giorni nostri. Oggi il Gruppo conta circa 50 associati, tra ragazzi e adulti, e siamo sempre pronti ad accogliere nuovi iscritti di tutte le età.

Il vostro gruppo si chiama “Don Antonio Fazzini”, perché?
Il nostro gruppo porta il nome di Don Antonio Fazzini, un sacerdote che negli anni Cinquanta aveva scoperto e amato il metodo scout. Aveva portato ovunque nel suo servizio sacerdotale il metodo scout e a Ripatransone aveva fondato uno dei primi gruppi scout della Provincia. Lo Scoutismo nasce nel 1907 in Inghilterra da un’intuizione di Lord Baden-Powell, un generale dell’esercito inglese, che di ritorno dal Sudafrica, organizza, con un gruppo di venti ragazzi inglesi, il primo campo scout del mondo, sull’isola di Brownsea, nella baia di Poole, sulla Manica. Nasce così un movimento presente, in varie forme in tutto il mondo.

Qual è l’obiettivo dello scoutismo?
L’obiettivo dello scoutismo è sviluppare le capacità globali di ogni ragazzo e ragazza. Quindi gli educatori, chiamati Capi, aiutano i giovani a trovare la loro realizzazione, come diceva Lord Baden Powell “il successo”. In un’ottica religiosa – cristiana “il successo” è trovare la propria vocazione, dare un senso alla propria vita per fare del proprio meglio al fine di fare la felicità del prossimo. Lo scoutismo educa al senso critico, cioè a saper distinguere il giusto dall’ingiustizia, il bello dal brutto, l’utile dall’inutile, il necessario dal superfluo per scegliere liberamente la propria strada nella vita. Per il raggiungimento di questi scopi lo scoutismo utilizza tecniche peculiari del proprio metodo, quali la vita all’aria aperta, la vita comunitaria e l’educazione al servizio ed alla cittadinanza attiva.

A quale target di età è indicato lo scoutismo?
Lo scoutismo coinvolge tutte le età. Dagli 8 agli 10 anni il ‘’gioco” rappresenta la base del metodo educativo dei Lupetti. Si vive l’ambiente fantastico narrato nel ‘’Libro della Giungla ‘’ di Rudyard Kipling, grande amico di BP, come chiamiamo il nostro fondatore. Dagli 11 ai 15 anni si vive e sperimenta l’avventura con gli Esploratori e le Guide, nel Reparto. Vita all’aperto, la conoscenza dei boschi, la vita insieme, l’essere utili agli altri: le parole maestre di questa fascia d’età molto delicata in cui le trasformazioni della crescita di ogni individuo, vengono condivise nelle piccole unità composte da 7 ragazzi o ragazze, chiamate Squadriglie. Niente a che vedere con la gerarchia militare, tutto viene vissuto come in una famiglia. Rispetto e lavoro fatto insieme nella continua ricerca dell’armonia. Tra i 16 ed i 20- 21 anni si è accolti nel Clan: i Rovers e le Scolte vivono, sperimentano e operano in maniera più concreta e profonda il Servizio verso il prossimo e le necessità del proprio Paese, con l’aiuto e l’esempio di Cristo. Infine, gli adulti in servizio educativo che aiutano e accompagnano in questo meraviglioso percorso, i Capi. I temi della vita all’aperto, dell’attenzione al prossimo, dell’essere pronti e preparati ad ogni necessità, sono caratterizzanti ogni età e sviluppati, vissuti e calibrati all’età.

Come gruppo avete risentito del calo delle nascite.
Esatto. Il nostro gruppo ha sofferto la riduzione di nascite del centro cittadino e l’innalzamento conseguente dell’età degli abitanti. Infatti, le famiglie con figli sono poco numerose, specialmente nella nostra parrocchia, tanto da attingere dalle parrocchie limitrofe (Marina, Paese Alto, S. Antonio) con non poche difficoltà. Oltre alla riduzione demografica, il terremoto del 2016 ci ha allontanati, per motivi di sicurezza, dalla nostra sede di Via Laberinto e per circa 3 anni siamo stati ospitati per le attività nel Parco Cerboni, dove l’associazione Rialto e l’amministrazione comunale, ci ha permesso di allestire una Sede provvisoria in una tensostruttura, donataci dall’Agesci Nazionale. Nell’autunno del 2019 riusciamo a rientrare nella nostra sede storica, purtroppo la pandemia blocca le nostre attività.

Quanto ha inciso la pandemia nelle vostre attività?
Tra l’inverno e l’estate del 2020 le nostre attività si sono interrotte: come tutto il resto del mondo si è fermato, così anche noi. Attività riprese nell’estate 2020 con tutte le difficoltà e le restrizioni legate alla pandemia. Abbiamo deciso di organizzare le attività solo con i più grandi, ‘’sacrificando” quelle con più piccoli.  Nonostante ciò, andiamo avanti, rispettando le rigide regole anti Covid. Un anno fa un altro colpo terribile per la nostra famiglia scout: due amici, Capi colonne portanti del nostro gruppo, Franco Moretti e Marisa Bruni, ci vengono strappati da questa pandemia. Oggi è in loro memoria e onore, per il loro impegno e devozione, abbiamo deciso di non soccombere. Anzi abbiamo riaperto il Branco Dhak e accolto 12 nuovi Lupetti, abbiamo organizzato un Campo Estivo la scorsa estate con il Reparto Pleiadi-Talafè in località Ficocchia (Comunanza), incoraggiato il Clan Arcobaleno ad uscire fuori dal proprio guscio ed esplorare e vivere la Strada con i compagni di sempre. L’aiuto e il sostegno del nostro Parroco, Padre Mario è stato ed è fondamentale.

Come vivrete questi giorni di festa?
Ci apprestiamo a preparare e vivere la Veglia di Natale, come da tradizione da quarant’anni. Per il prossimo futuro abbiamo in programma, oltre le attività che si svolgono il sabato, un Campo Estivo di Gruppo, necessario per vivere insieme e fugare le tristezze di questi ultimi anni, e soprattutto per festeggiare il nostro quarantesimo anno di vita. Il nostro obiettivo è quello di consolidare il nostro essere Scout e progettare un futuro prossimo impegnandoci anche nella vita della nostra città.

 

   

Luigina Pezzoli:

View Comments (2)

  • Cari scout del s, benedetto 2.
    Sono p. Ennio, cofondatore del vostro gruppo che sento un pò anche mio.
    Auguri x il vostro cammino.
    Un ricordo speciale al caro Feanco Moretti.
    Vi ricordo con tnta nostalgia.
    Ho delle foto dell'apertura del gruppo. Ero giovane, a ancora oggi sono A/E si altri scout.
    Buona stdara!

    • Ciao,sono Maria Palma e ti ho seguito con entusiasmo.Ho un ricordo vivo e bellissimo Dell'avventura iniziata con te! Come e dove stai? Sempre e per sempre : " Buona strada"