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FOTO La “Misericordia” di Grottammare festeggia il suo ventennale

GROTTAMMARE – Presso la parrocchia San Pio V di Grottammare, la “Misericordie” di Grottammare ha festeggiato i primi venti anni di servizio. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto delle Marche, Sua Eccellenza Monsignore Carlo Bresciani, concelebrata da don Federico Pompei con l’assistenza del diacono Walter Gandolfi. Presenti le rappresentanze delle “Misericordie” di altre città, il Governatore della “Misericordie” di Grottammare Alessandro Speca e il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini.
Nell’omelia il vescovo Bresciani ha detto: “Il cristiano ha come modello da seguire, Gesù, Egli prende parte anche alle nostre sofferenze perché anche Lui nella Sua vita terrena è stato provato e ha compreso le debolezze dell’essere umano. Gesù ha accettato di vivere la vita comune portando l’Amore di Dio a tutti coloro che incontrava e li ha invitati a seguirlo sulla Sua strada. Gesù ha mostrato l’Amore anche agli emarginati del Suo tempo, a coloro che erano rifiutati dalla società. Gli apostoli che Gesù ha chiamato erano esseri umani come noi e anche loro erano tentati dalle debolezze del tempo, Gesù da però loro un insegnamento fondamentale a loro come a noi; gli apostoli erano mossi molto probabilmente da buone intenzioni che però li ha portati spesso a commettere degli errori, seguivano Gesù, ma ad un certo punto si sono ritrovati a fare i conti con sé stessi, ad essere tentati dalle stesse aspirazioni che ci sono anche nella nostra società, a Gesù hanno detto: “Maestro, noi vogliamo…”, Questo “Noi vogliamo” significa: “Tu Maestro devi fare quello che noi vogliamo…” Sembra un’imposizione e quando si parte così le dinamiche incominciano a rompersi. È un modo sbagliato di rivolgersi a Gesù, sotto vari punti di vista…E Gesù che ci deve indicare la via, non noi. Gli apostoli poi hanno proseguito dicendo: “Concedici di sedere nella Tua Gloria uno a destra e uno a sinistra”, il loro desiderio lo chiameremmo oggi: arrivismo. Il desiderio degli apostoli è quello di occupare i primi posti, i primi posti rispetto agli altri, cioè metti noi ai primi posti e dietro gli altri; siamo tentati di aspirare ai posti migliori, quelli dove ci sono più onori, l’arrivismo è una grande minaccia per tutte le comunità, per tutti i gruppi, per tutti i movimenti, perché quando c’è l’arrivismo inizia a nascere un sentimento di contrapposizione con gli altri, un volere prevalere, un volere affermare sé stessi e quindi usciamo dalla strada segnata da Gesù. Agli apostoli Gesù dice che l’atteggiamento nel seguire il Suo esempio dipende dal saper bere il calice che Egli stesso beve, qual è il calice che beve? Il calice che beve Gesù è il servire, Lui ha servito tutti, Lui ha servito anche gli ultimi. L’insegnamento che ci ha lasciati è tutt’oggi valido, fondamentale: “Chi vuole essere grande sia servitore”, la grandezza infatti non sta nell’essere superiore agli altri, ma nell’essere servitore di tutti. Oggi festeggiate il vostro ventennale, voi siete servitori di chi ha delle difficoltà, siete pronti a servire chiunque si trova nel bisogno a causa di malattie o calamità o per altri problemi. Siate servitori sull’esempio di Gesù che non è venuto a farsi servire, ma a servire. Quando questa logica penetra nelle nostre comunità, nella nostra società si crea una dinamica che unisce, che costruisce qualcosa di buono. Quello che ogni giorno voi fate nella “Misericordie”, ognuno a seconda delle proprie forze, è l’andare incontro ai propri fratelli bisognosi, la parola “misericordia” significa avere un cuore che comprende il bisogno dell’altro, con lo stesso cuore che aveva Gesù, pronto a costruire la pace, così hanno fatto gli apostoli, così ha sempre cercato di fare la Chiesa. Così diventiamo uomini e donne autentici, cristiani veri sull’esempio di Gesù, tutti possiamo trovarci in difficoltà e avere bisogno dell’altro, è questa reciprocità che ci fa riconoscere tutti figli di Dio”.
Il Governatore della “Misericordie” di Grottammare nella sua riflessione ha detto: “Sua Eccellenza, da parte dei Confratelli della Misericordie di Grottammare ci teniamo a ringraziarla soprattutto perché abbiamo individuato, nel festeggiare i venti anni di attività, quelli che sono stati i punti di riferimento principali, sono tanti, ma alcuni abbiamo ritenuto sono stati quelli più importanti e uno di questi è la Diocesi, è lei Eccellenza. Noi volontari, la vorremmo omaggiare con una targa di ringraziamento e con un attestato di partecipazione. La ringrazio e la saluto come il buon samaritano fin dal 1244 quando nacque la prima “Misericordia” Italiana con l’usanza di dirle: “Che Dio gliene renda merito”.
Durante l’offertorio i volontari della “Misericordie” hanno donato al vescovo anche la loro divisa attuale e la veste storica.

Patrizia Neroni: