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Don Vincenzo: “Ciascuno di noi sta giocandosi la vita alla conquista di una medaglia d’oro”

Di Don Vincenzo Catani

CASTIGNANO – Non si fa altro che parlare delle due medaglie d’oro vinte dall’Italia nella notte giapponese del 1° agosto. Onore al merito e allo sforzo di questi campioni che hanno sacrificato tempo e messo grande passione nel loro lungo cammino di preparazione. E non penso solo ai due atleti vincitori, ma anche agli oltre undicimila ospiti del Villaggio Olimpico, che hanno tutti alle spalle una vicenda umana e agonistica di tutto rispetto, perché se così non fosse, semplicemente non sarebbero lì. Dietro ognuno di loro ci sono famiglie intere, comunità, allenatori che hanno dedicato la loro vita per rendere loro possibile quel sogno. E la loro emozione è anche la nostra, e si unisce a quella di genitori e nonni in lacrime, di allenatori commossi quando vengono intervistati dai telegiornali, di sindaci, amici, ex compagni di scuola, tutti felici e orgogliosi.
Poi penso che ciascuno di noi sta giocandosi la vita alla conquista di una medaglia d’oro, e non sotto i riflettori delle televisioni di tutto il mondo e non solo per alcuni giorni ogni quattro anni, ma ogni giorno che Dio dona, nel silenzio della vita quotidiana, all’interno della propria coscienza. Si tratta della difficile, faticosa, impegnativa, aspra, pesante conquista anzitutto della scelta e poi della conseguente messa in opera dei valori che guidano i nostri pensieri e le nostre azioni. E un cristiano sa bene quali sono questi valori.
Ieri sera, mentre vedevo le scene dello stadio di Tokio, mi venivano in mente alcune frasi dell’apostolo Paolo, che usa immagini sportive e rimanda alla corsa nello stadio che si concludeva con la premiazione del vincitore per stimolare i cristiani di Corinto ad una vita di impegno: «Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!… Io corro, ma non come chi non ha meta… perché non mi succeda di essere squalificato» (9,24-27). E ai cristiani di Filippi ripeteva: «Io corro verso la meta per raggiungere il premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù» (3,14).
Tutta la vita del cristiano è una continua e entusiasmante olimpiade. E per tutti c’è una medaglia d’oro!

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