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Meeting Rimini 2021. Scholz (Fondazione): “Il coraggio di dire ‘io’ è antidoto all’individualismo ed esalta la creatività”

Daniele Rocchi

Si parlerà di democrazia e sostenibilità, di sanità, di Recovery Fond e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), di cooperazione internazionale, dell’enciclica Fratelli tutti, di crisi dei corpi intermedi, di educazione e scienza alla 42ª edizione del Meeting di Rimini (20-25 agosto), che dopo l’esperienza del 2020 svoltasi al Palacongressi in forma ‘ibrida’ per la pandemia, tornerà “in presenza” nella tradizionale location della Fiera di Rimini. A presentare il 15 maggio, nel corso di una diretta Facebook e Youtube, l’edizione 2021 – dal tema “Il coraggio di dire io” (tratto da una citazione del “Diario” del filosofo danese Søren Kierkegaard) – è stato il presidente della Fondazione Meeting, Bernhard Scholz, coadiuvato dal direttore Emmanuele Forlani.

Meeting 2021, il presidente Scholz

“Solo un noi che nasce da coraggio di dire io, e solo un Noi che a sua volta sostiene il coraggio di dire io è un noi autentico e costruttivo. Altrimenti rimane puramente sentimentale o ideologico e ultimamente violento, in ogni caso alienante” ha affermato Scholz per il quale “il coraggio di dire ‘io’ esalta la creatività, porta alla responsabilità, apre alla relazione e al dialogo. Il coraggio di dire ‘io’ – ha aggiunto – è proprio l’antidoto all’individualismo, al narcisismo e alla ricerca di visibilità che caratterizzano troppo spesso la vita pubblica e la vita economica con il loro rifiuto di impegnarsi con l’altro e di accettare la sfida della relazione”. In questo ambito particolare spazio verrà dato, per esempio, ai progetti per un’economia più solidale e per una trasformazione ecologica “più efficace” presentati da “imprenditori, professionisti e manager che hanno intrapreso percorsi virtuosi di sostenibilità, creando anche nuove forme di lavoro e nuove professioni”.

Centrale nel programma riminese sarà la discussione sul Recovery fond e sul Pnrr condotta nell’ottica di “una ripresa che non vuole semplicemente tornare indietro al pre-Covid ma che vuole cogliere questa occasione per costruire una vita sociale ed economia più corrispondente alle nostre esigenze, soprattutto alle esigenze delle famiglie”. Spazio anche all’educazione, quella che “chiede prima di tutto all’educatore di lasciarsi educare. Perché solo chi ha il coraggio di dire ‘io’ può essere quel ‘tu’ che incoraggia il giovane ad usare la ragione in tutte le sue potenzialità, a sviluppare il suo talento, a crescere nella sua libertà, nella sua responsabilità”. Il Meeting 2021, ha concluso Scholz, ripropone “le domande essenziali che ci poniamo tutti noi appena smettiamo di vivere alla nostra insaputa: Di chi parlo quando dico ‘io’? Di un prodotto casuale di una evoluzione bio-fisica oppure di un essere voluto e chiamato per il suo nome? E in cosa consiste il rapporto fra il mio ‘io’ e le circostanze storiche che sto attraversando? Cosa c’entra il mio ‘io’ con l’universo e con la bellezza dei fiori o della musica? Chi mi potrà dare o ridare il coraggio di dire ‘io’? Chi partecipa al Meeting con queste domande, con il già e non ancora delle sue risposte, con le certezze della sua esperienza e con il suo desiderio di conoscere renderà il Meeting più ricco, più interessante, più vivo, più utile per sé per tutti”.

Mostre, spettacoli e talk. Come è tradizione anche il Meeting 2021 sarà ricco di esposizioni, testimonianze dal mondo, talk di approfondimento, spettacoli e eventi culturali: il concerto inaugurale, nel centro di Rimini, sarà di Uto Ughi, previste mostre, tra le altre, quelle su J. R. R. Tolkien, Dante Alighieri e Pier Paolo Pasolini. Un focus giornaliero il Meeting lo dedicherà al tema del lavoro, come ha spiegato Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà: “abbiamo perso 900mila posti di lavoro, soprattutto giovani, donne e partite Iva, e saranno anche di più quando ci sarà la fine del blocco dei licenziamenti. Cercheremo di capire i pericoli che abbiamo davanti ma anche le grandi opportunità. Ci inoltreremo nei nuovi lavori per i quali dovremo avere conoscenze e preparazione. Bisogna reagire alla crisi. Infine l’ultima questione, la più importante: l’Io che trasforma la realtà anche di fronte le difficoltà ha dentro una forza, un desiderio di accendere il motore. Lo scopriremo nei giorni del Meeting incontrando grandi personaggi e gente comune raccontando storie di lavoro e di gente che ha reagito e costruito”. La presentazione del 15 maggio, intitolata “Meet the Meeting”, ha visto coinvolte più di 100 città in Italia e all’estero (l’anno scorso erano 56) che hanno voluto organizzare – nel rispetto delle restrizioni sanitarie – degustazioni, serate musicali, incontri ed eventi per assistere insieme alla diretta dalla Fiera di Rimini.

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