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A tu per tu con il Sindaco Elicio Romandini che ci presenta i prossimi progetti per Sant’Egidio alla Vibrata

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Ospitiamo oggi il Sindaco Elicio Romandini: ingegnere, 69 anni, sposato e padre di due figli, è sindaco della città di Sant’Egidio alla Vibrata dalle elezioni amministrative del 28 Maggio 2019.

Quali difficoltà ha riscontrato in questi anni?
“Quando mi sono insediato, venivo da un’esperienza provinciale molto positiva: essendo risultato il secondo eletto ed essendo nella vita un ingegnere, mi hanno nominato Assessore della Provincia di Teramo con delega ai Lavori Pubblici, alla Viabilità e ai Trasporti. Dopo una candidatura al Senato non andata a buon fine, ho deciso di lasciare a casa tutti i partiti e di candidarmi come Sindaco della mia città con una lista civica: la decisione si è rivelata giusta, visto che ho ottenuto il 60% dei voti, mentre le altre liste in lizza si sono aggiudicate in tre il restante 40%. Devo ammettere che all’inizio ho sottovalutato la complessità del mio mandato: essendo abituato a dirigere aziende con bilanci da 50/80 milioni di euro, pensavo che amministrare un comune con un bilancio di 6 milioni di euro fosse più facile. Invece no: ho impiegato i primi sei mesi del mio mandato solo per capire il bilancio e verificare i conti!”

Quale è attualmente la situazione dei contagiati da covid-19 nel suo comune?
“Ad oggi i cittadini di Sant’Egidio alla Vibrata positivi al Covid sono 78, di cui 3 ospedalizzati. Nelle scorse settimane abbiamo raggiunto l’apice con 120 positivi e siamo stati in zona rossa per due settimane, con tutte le restrizioni che purtroppo ne conseguono. Attualmente siamo in zona gialla.”

Le chiusure imposte dal governo per contrastare la diffusione del covid hanno ulteriormente aggravato la situazione economica di molte attività commerciali, artigianali ed industriali che già erano precedentemente in crisi. Com’è la situazione a Sant’Egidio alla Vibrata?
“I commercianti sono tutti in difficoltà. Nel periodo di zona rossa anche i mercati sono stati sospesi ad eccezione di quelli di generi alimentari. Purtroppo anche la nostra Fiera del 1° Maggio, nota in tutta la regione, è stata annullata a causa della pandemia. Questo non aiuta né i commercianti né gli artigiani. Per quanto riguarda invece le attività industriali, la nostra città è storicamente vocata al settore tessile, ma già da tempo molti imprenditori del posto avevano deciso di delocalizzare le loro aziende all’estero, in paesi in cui la pressione fiscale ed i costi della manodopera sono notevolmente inferiori. La situazione attuale non ha fatto altro che peggiorare una situazione già in crisi. Restano comunque sul territorio le aziende più solide, come il maglificio Gran Sasso dei fratelli Di Stefano, la camiceria Lavis e tutto l’indotto ad esse collegate, come, ad esempio, alcuni ricamifici.”

A quale, tra i progetti che ha già realizzato o che sta portando avanti, tiene particolarmente? Perchè?
“Sicuramente tengo molto al municipio della nostra città dichiarato inagibile nel 2016, ancor prima del terremoto. Grazie ad un finanziamento di 850.000 euro, stiamo effettuando importanti interventi strutturali che permetteranno di metterlo in sicurezza. È un progetto per me molto importante, visto che si tratta di un edificio storico della nostra città e spero che potremo tornare ad occuparlo entro l’anno, quindi entro Dicembre 2021.”

Di recente c’è stata un’ordinanza, riguardante il problema dei cani che abbaiano durante le ore notturne, che ha fatto molto discutere. Perché difende la sua decisione?
“Intanto preciso che l’ordinanza non è rivolta ai cani, bensì ai proprietari dei cani! Anche perché non posso certo intimare ai cani di non abbaiare! Chi ha criticato l’ordinanza mi accusa di non voler bene agli animali. Al contrario, il senso dell’ordinanza è proprio l’opposto, cioè far comprendere ai proprietari di questi animali domestici che i loro cuccioli hanno bisogno di essere curati, alimentati, accompagnati a fare una passeggiata. Spesso invece capita che alcuni cittadini lascino soli i cani in casa, senza dar loro da mangiare e da bere, senza accompagnarli a fare i bisogni, creando situazioni spiacevoli, come cattivi odori e lamenti continui dei poveri animali. Noi vogliamo punire questi comportamenti.”

Se avesse la possibilità, quale progetto realizzerebbe per primo a Sant’Egidio alla Vibrata?
“Il progetto che vorrei realizzare subito riguarda due edifici scolastici inagibili per via del terremoto: una scuola destinata agli alunni della Primaria ed una destinata agli studenti della Secondaria di I Grado. Anche se abbiamo già ottenuto un finanziamento di 1 milione ed 800 mila euro per la prima ed uno di 3 milioni e 160 mila euro per la seconda, i due progetti vanno molto a rilento per via del Covid. A me, invece, piacerebbe che i tempi si stringessero perché il mondo della scuola è il più importante, è quello che si prende cura dei nostri figli, quindi del nostro futuro: a Sant’Egidio abbiamo 1350 ragazzi, che vanno dall’asilo nido fino all’istituto tecnico tessile di scuola superiore e vorrei che tutti vivessero in un contesto scolastico decoroso e moderno.

Inoltre mi piacerebbe destinare parte del bilancio alla viabilità e al decoro urbano, ma purtroppo in questo periodo non abbiamo i fondi. Stiamo cercando di aiutare alcuni cittadini nel pagamento dei tributi, dove c’è possibilità. Stiamo cercando di sostenere anche i commercianti, ove possibile. Vedremo nei prossimi mesi cosa riusciamo a programmare.”

Cosa c’è in cantiere nell’ambito del sociale?
“Nei mesi passati abbiamo istituito un bando per l’assegnazione di alcune case di edilizia popolare. Si tratta di alcuni appartamenti già esistenti che l’Ater ha ristrutturato da diverso tempo. Purtroppo le unità immobiliari disponibili sono solo 4, mentre le richieste che abbiamo ricevuto sono 43. Mi piacerebbe tanto poter intervenire in maniera più incisiva, ma per ora non è possibile. Intanto ci godiamo questo piccolo risultato.”

Quale messaggio vuole dare ai nostri lettori ed in particolare alla comunità che amministra?
“A differenza di quanto può accadere in altri ambiti, quando si è amministratori locali, come lo sono io di una cittadina con 10.000 abitanti, l’interesse è solo per la comunità. Quello che stiamo facendo e faremo in futuro non è a vantaggio di nessun partito, ma nel solo interesse dei cittadini di Sant’Egidio. Ritengo che amministrare sia una cosa molto seria e porti con sé delle responsabilità: quando si fa un patto con i cittadini, bisogna tenere fede agli accordi presi. Nel mio caso ho ricevuto la fiducia di molte persone e non posso tradirla: provengo da una lista civica e tale resterà fino alla fine del mandato.”

 

 

Carletta Di Blasio: