Scrivono i vescovi: “I fatti mostrano che non serve una super-struttura dove confinare le persone che hanno conti pendenti con la giustizia, se nelle carceri continua a regnare un’elevata corruzione e se non viene attuata una profonda riforma carceraria. Ci rammarichiamo per la mancanza di azione e di una gestione efficace e corretta per ridurre la popolazione carceraria in attesa di giudizio per evitare il sovraffollamento, che nuoce ai diritti fondamentali di ogni persona umana. Siamo anche preoccupati per l’estrema violenza con cui agiscono i gruppi criminali che ricattano le autorità nazionali e hanno il controllo sulla popolazione carceraria. Sono sempre più numerosi e violenti”.
Conclude la nota: “Esortiamo il Governo nazionale, la Magistratura e il Parlamento a raddoppiare i loro sforzi e a maturare una visione molto più umana e umanizzante a favore delle persone private della libertà che meritano veramente una seconda possibilità. Cosa che, dopo tutto, è un vantaggio per tutta la popolazione”.