DIOCESI – La seconda ondata di infezioni da covid continua a stravolgere le vite di tutti. Anche la vita della comunità cristiana sta subendo un forte ridimensionamento. Ne abbiamo parlato con don Patrizio Spina, Parroco della Cattedrale “Santa Maria della Marina” e Vicario Generale della nostra diocesi.

Il senso di responsabilità ha indotto a rivedere il calendario degli appuntamenti delle varie comunità: laddove non si riesce a vedersi in presenza vengono in aiuto i social. Afferma don Patrizio: «Nella nostra diocesi noi abbiamo attivato al meglio le nostre celebrazioni liturgiche in chiesa che sono in questo momento l’unico modo che ci è dato per stare a contatto con tutto il Popolo di Dio. In questo tempo così particolare, abbiamo sospeso la catechesi e gli altri incontri in presenza perché vogliamo evitare assembramenti e soprattutto perché siamo attenti gli uni agli altri. In un tempo in cui ci viene chiesto di rimanere in casa il più possibile ci è sembrato più opportuno procedere in tal senso. Questo però non ci impedisce di continuare a essere presenti, magari attraverso l’utilizzo dei social: sia l’Ufficio Catechistico che la Caritas si stanno organizzando per incontrarsi sulle piattaforme come zoom ad esempio».

Forse a essere più colpite sono le numerose iniziative che si svolgono nelle parrocchie dopo cena. Spiega don Patrizio: «Adesso siamo dentro anche al nuovo dpcm che ci chiede di rimanere in casa quanto più possibile e soprattutto dalle 22.00 in poi: questo ha significato naturalmente non potersi incontrare più la sera in presenza per determinate attività. Ad esempio, la Scuola di Formazione Teologica a partire da questa settimana continuerà le proprie attività in modalità on line e non più in presenza come è stato fatto all’inizio e così tutti gli altri incontri che avvengono dopo cena».

La vita sacramentale procede, nonostante qualche affanno: «Nelle liturgie domenicali abbiamo celebrato i sacramenti del battesimo e qualche matrimonio. Continuiamo a celebrare le esequie e tutto quello che possiamo fare lo facciamo: il problema non è tanto in chiesa poiché tutte le comunità parrocchiali, come ho potuto constatare di persona, sono molto attente al rispetto delle misure anticovid come il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igienizzazione delle mani quando si entra in chiesa».

Per il vicario generale la comunità cristiana sta reagendo positivamente alla sfida lanciata dal covid, continuando a stare vicino alla gente: «Non mancano difficoltà o momenti di stanchezza però devo necessariamente dire qualcosa di bello su quanti, nonostante tutto, non si sono perso d’animo: sacerdoti e laici, collaborando insieme, hanno continuato a fare la loro parte. Il Vescovo ultimamente ha mandato un’email a tutti i sacerdoti nella quale, oltre a darci delle indicazioni su come stare in mezzo alla nostra gente, ci ha informato su come abbia ricevuto apprezzamenti da più parti su quello che stavano facendo i sacerdoti, lo sforzo, la fatica e anche il coraggio di continuare ad essere con tutti i limiti e le restrizioni in mezzo alle persone».

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