da Vatican News –  Lisa Zengarini

Sarà Glasgow, in Scozia, ad ospitare la prossima Conferenza internazionale sul clima (Cop-26), prevista nel novembre 2021. In vista dell’appuntamento, 60 leader cristiani, ebraici musulmani, indù e sikh britannici hanno scritto una lettera congiunta al premier Boris Johnson perché il Governo prepari sin da ora un ambizioso piano nazionale per il clima contro il surriscaldamento del pianeta. “Come presidente di turno della Cop26, il compito più importante del Regno Unito è di riunire tutti i Paesi attorno ad obiettivi climatici più ambiziosi”, sottolinea la missiva firmata, per i vescovi cattolici, da monsignor John Arnold, responsabile per l’ambiente della Conferenza episcopale inglese e gallese (Cbcew).

L’accordo di Parigi, siglato nella capitale francese alla Cop-21 del 2015 che fissa a 1,5 gradi Celsius l’aumento della temperatura globale entro la fine del secolo, impegna gli Stati firmatari a definire e comunicare i loro contributi nazionali dopo il 2020, i cosiddetti Ndc, per raggiungere questo obiettivo. Secondo i leader religiosi, la Gran Bretagna deve dare l’esempio puntando, tra l’altro, all’azzeramento del bilancio tra emissioni e compensazioni di anidride carbonica nell’atmosfera, attualmente fermo all’80%. “Questo è un momento storico per la leadership globale del Regno Unito, per proporre il contributo più grande a livello mondiale che incoraggi tutte le altre nazioni del mondo a fare lo stesso ed è probabilmente l’investimento più importante che potrebbe essere fatto nel nostro futuro”.

La lettera sottolinea la responsabilità morale di prendersi questo impegno, evidenziando i profondi effetti dei cambiamenti climatici su tutta l’umanità” e “in particolare sui più poveri che stanno già soffrendo”. “Dobbiamo tutti cercare di trovare il coraggio morale per rispondere a questa sfida” che rimette in questione “il nostro rapporto con il mondo vivente” e “trasformare noi stessi e la nostra società”, affermano i leader religiosi, che ricordano come le comunità confessionali nel Regno Unito stiano già intraprendendo azioni concrete “con migliaia di luoghi di culto che passano alle energie rinnovabili e gruppi religiosi che disinvestono dai combustibili fossili e reinvestono in misure per l’ambiente”. Un impegno legato agli sforzi a livello globale, compresi – si sottolinea – il pressante appello di Papa Francesco ai governi perché si diano obiettivi più ambiziosi prima del Cop26 e l’opera di sensibilizzazione su questo tema svolta del Patriarca ecumenico Bartolomeo.

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