Padre Massimo Massimi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non dovrebbe esserci vergogna nel chiedere aiuto in momenti di difficoltà. Facile a dirsi ma, all’atto pratico, le cose sono sempre più complicate. Così, a seguito dell’emergenza sanitaria legata all’espandersi del Coronavirus (con tante persone chiuse in casa senza poter più lavorare) s’è fatta sempre più forte un’emergenza sociale ed economica. Coinvolti da questa crisi anche uomini e donne che, fino a qualche mese fa, non avevano mai avuto problemi per comperare generi alimentari. Oggi, per pudore, questi “nuovi poveri” sono anche alle prese con la ritrosia di chiedere aiuto.

Questo sta accadendo in varie parti d’Italia, compreso il territorio della parrocchia di Sant’Antonio da Padova. «Chiediamo ai nostri parrocchiani di avere un occhio ancor più attento del solito e di segnalarci eventuali nuove problematiche – ci dice il parroco: Padre Massimo Massimi -. Ci può essere un vicino, o una persona del quartiere che attraversa un momento di difficoltà e non riesce a chiedere aiuto. I nostri volontari della Caritas parrocchiale, nella massima discrezione, possono intervenire per alleviare certe situazioni di disagio».

Già oggi, la macchina della solidarietà interna alla parrocchia di S. Antonio assiste più famiglie del solito. Secondo Padre Massimo, infatti, prima del Coronavirus venivano seguite circa 50 nuclei familiari: numero cresciuto nelle ultime settimane.

La parrocchia ha stretto anche una collaborazione col supermarket “Tigre” di via Abruzzi per un progetto di spesa-sospesa e, tramite i propri volontari, contribuisce nella consegna a domicilio delle sporte alle persone che non possono (o non vogliono) uscire di casa durante questa lungo periodo di criticità.

Inoltre, la Caritas parrocchiale di S. Antonio di Padova ha allestito un tavolo solidale dove ognuno, ogni giorno e per tutta l’emergenza covid-19, può lasciare derrate alimentari a lunga conservazione o prendere quello che è a disposizione. Il tavolo si trova all’ingresso della chiesa, in Via Toscana, e non sarà sorvegliato.

«La fiducia che riponiamo in ognuno dei fruitori e l’esigenza di anonimato da parte di essi, in questo momento ci fa sentire tutti più vicini – sottolineano dall’associazione benefica -. Se hai bisogno di qualcosa in particolare, hai necessità di un aiuto per superare momenti di difficoltà, oppure vuoi parlare con qualcuno, anche per sapere come renderti utile per gli altri, contattaci al numero 335-7681114 oppure scrivi il tuo numero telefonico su un foglietto ed inseriscilo nella scatola. Ti richiameremo».

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