“Questi nostri fratelli non solo non hanno una casa, ma ora non possono neppure chiedere la carità per comprare qualcosa da mangiare”, si legge nel comunicato: “Ora più che mai, essi ‘dipendono’ dal nostro cuore. La misericordia è una parola molto concreta e solo ‘la carità copre una moltitudine di peccati’”. L’Elemosineria, inoltre, esprime “la propria gratitudine a tutte quelle aziende e attività commerciali che in questi giorni hanno donato generosamente i loro prodotti per preparare la ‘busta del cuore’ (tonno, scatolame di piccole dimensioni, frutta, formaggi, salumi confezionati, pane…) che, in sostituzione dei pranzi e delle cene, viene offerta ai poveri da diverse mense, dormitori, parrocchie, associazioni di volontariato e comunità religiose. Un esempio ci viene dalle Ville Pontificie di Castel Gandolfo che quotidianamente inviano centinaia di confezioni di latte fresco e di yogurt”. Per quanto riguarda le mense, le parrocchie e le associazioni che preparano pranzi al sacco o aiutano in altre forme i poveri della strada, “qualora si trovassero in difficoltà, economica o per la mancanza di viveri”, possono contattare, tramite il suo numero di cellulare, il card. Krajewski, che “resta disponibile anche per quanti volessero donare alimenti utili a preparare i pasti, per riceverli direttamente o indirizzarli ad altre realtà caritative che aiutano i poveri senza fissa dimora”.