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Coronavirus, la parola al sindaco di Rotella, Borraccini e al Sindaco di Montemonaco, Grilli: “Il paese porta ancora le ferite del terremoto”

ROTELLA – Preoccupazione per il presente e per il futuro. Anche tra i borghi interni del piceno, nel territorio montano della nostra Diocesi, si sentono molto gli effetti dell’emergenza-Coronavirus. “Qui le persone sono preoccupate, ma tranquille. Nel senso che tutti stiamo rispettando le disposizioni impartite dal Governo e, complessivamente, la situazione rimane sotto controllo”. Sono parole di Giovanni Borraccini: sindaco di Rotella. Parole alle quali il primo cittadino aggiunta un’importante considerazione: “A mio avviso, i provvedimenti presi dallo Stato devono essere ulteriormente rafforzati. Penso al blocco totale della circolazione stradale: va impedito in tutto i modi al virus di propagarsi velocemente lungo il territorio nazionale. Il Piceno, secondo i dati ufficiali più recenti, regge ancora rispetto ad altre località e vorrei che la situazione rimanesse così. Ma sono convinto che, affinché ciò avvenga, siano indispensabili altre misure di contenimento, che auspico in maniera forte e decisa”.

Secondo il sindaco, a Rotella la vita sociale della gente si è affievolita visibilmente: “Pochissima gente a passeggio, naturalmente l’amministrazione comunale ha annullato ogni iniziativa pubblica e, da domani – sabato 14 – inizierà un servizio di consegna domiciliare su prenotazione di farmaci e generi alimentari. Questo grazie al supporto della Protezione civile e di altri volontari del nostro Comune”.  E se al sindaco Borraccini chiediamo cosa manca al momento nel suo borgo, ci risponde con un mantra che, purtroppo, viene ripetuto lungo tutto lo Stivale: “Sono introvabili mascherine, guanti, disinfettanti. Spero che presto ci si possa rifornire di questi generi oggi molto importanti anche se, com’è noto, scarseggiano in tutta Italia”.

Considerazioni simili arrivano da Montemonaco, dove la sindaca Francesca Grilli sottolinea: “Qui c’è preoccupazione, come dappertutto. Ma al momento non prevedo di dover emanare ordinanze che hanno preso altri miei colleghi, come ad esempio quelle per la chiusura dei parchi. Qui i residenti sono pochi e quei pochi che escono lo fanno o da soli, o comunque rispettando pienamente i limiti sulle distanze di sicurezza previsti dal Governo”. La sindaca rimarca di aver dato la possibilità ai dipendenti municipali di mettersi in ferie: “Soprattutto quelli che vengono a lavorare qui da altri territori, come quelli di Ascoli”. Anche Montemonaco ha istituto un servizio domiciliare per la consegna di farmaci e cibo: “Grazie alla Croce Rossa Italiana, Comitato dei Sibillini di Comunanza, possiamo garantire questo servizio a tutti i residenti” sottolinea la Grilli. Va ricordato che Montemonaco conta circa 500 anime.

“Siamo un po’ tutti in allerta – prosegue la sindaca -. Il nostro paese porta ancora addosso le ferite del terremoto. Ci stavamo pian piano riprendendo, questa tegola che ci è caduta in testa proprio non ci voleva. Ma, oltre alla situazione di oggi, a me preoccupa molto il domani. Questa comunità si regge sul turismo. Ma oggi le attività sono tutte ferme. Pasqua ormai è compromessa. Sono arrivate disdette da tanti turisti, soprattutto del Nord Europa. Con queste premesse mi domando: che estate ci aspetta? E’ una mia grande preoccupazione. Certo, ora dobbiamo pensare alla salute, che è il bene più importante, ma occorrerà presto trovare qualche soluzione per ridare fiato ad un economia locale che, come dicevo, risentiva già della precarietà causata dal terremoto ed ora è messa di nuovo duramente alla prova”.

Marco Braccetti: