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FOTO Festa grande per Sant’Antonio Abate in diocesi: benedetti animali, trattori e pagnottelle

GROTTAMMARE – A messa con il proprio amico animale. In diverse parrocchie della Diocesi si celebrato in grande stile Sant’Antonio Abate: protettore delle bestie.
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Uno degli appuntamenti più riusciti è stato sicuramente quello svoltosi a partire dalle ore 11 presso la parrocchia Gran Madre di Dio di Grottammare. Lì il parroco don Roberto Melone ha aperto i portoni della chiesa anche agli animali che, eccezionalmente, potevano essere presenti durante la messa. Tra i banchi ce n’erano diversi, soprattutto cani. Nonostante ciò, la funzione si è celebrata in un’atmosfera tranquilla.

«Prima della messa qualcuno era preoccupato – svela il parroco durante l’omelia -. C’era il timore che gli animali potessero fare confusione, invece il clima è di tranquillità. Forse anche loro percepiscono l’importanza di ciò che stiamo celebrando. Ringraziamo dunque questi animaletti che abbiamo in casa, che oggi sono qui e che ci offrono una nuova occasione  per vivere un momento di comunità cristiana.  Ma non fermiamoci alla benedizione, andiamo oltre, arrivando al vero senso della fede».

Terminato il rito, ci si è spostati all’esterno. Sul sagrato è andata in scena una piccola festa tra religione e folklore. A vivacizzare il tutto ci hanno pensato le voci e le musiche dei Cantori di Sant’Antonio: gruppo locale, impegnato a mantenere viva un’antiche tradizioni popolari. Proprio in questo periodo dell’anno, nelle aree rurali, i cosiddetti “pasquellari” cantavano a squarciagola portando la benedizione del Santo nelle stalle, nelle case, lungo le strade, sperando di essere accolti e rifocillati e di riempire la bisaccia di cibo. Un allegro rituale che si è ripetuto anche ieri dinanzi alla Gran Madre di Dio, inframezzando le benedizioni impartite dal reverendo. Prima sono stati benedetti gli animali, poi le classiche pagnottelle di Sant’Antonio: messe a disposizione dal Panificio Ciarrocchi e poi distribuite ai presenti dai chierichetti, in cambio di una libera offerta.

Una bella domenica di condivisione, alla quale hanno partecipato tanti bambini. Tra criceti e pesci rossi, anche i bimbi hanno voluto celebrare questa ricorrenza, portando a benedire i propri animaletti del cuore. Ma, per così dire, la parte del leone l’hanno fatta i cani: sempre più presenti ed amati nelle famiglie d’Italia. C’erano anche gatti e coniglietti. Un poliedrico zoo domestico che ha chiuso tre giorni di celebrazioni. Giovedì, infatti, la parrocchia  aveva promosso una fochera in omaggio a Sant’Antonio.

Mentre nella giornata canonica del 17 gennaio si era tenuta una prima benedizione. «Ho benedetto anche un serpente – ci rivela don Roberto –. C’è stata sempre una buona partecipazione da parte delle persone e questo è molto bello, perché la ricorrenza di Sant’Antonio Abate è una tradizione radicata nel nostro territorio e certe tradizioni vanno vivificate e tramandate». Tra gli animali benedetto da Don Roberto non poteva mancare lui: il maiale. E’ l’animale che, iconicamente, accompagna sempre Sant’Antonio Abate e ieri, presso il sagrato della Gran Madre di Dio, ce n’erano addirittura due. Due maialini hanno così ricevuto la benedizione di don Melone. Anticamente, il maiale veniva allevato dai monaci antoniani e, secondo la tradizione, il suo grasso era un antidoto contro l’herpes zoster, noto come il fuoco di Sant’Antonio.

Non solo animali, ma anche trattori. Il parroco ha dedicato una speciale benedizione anche a due mezzi agricoli, portati appositamente da Franco Brutti e Armando Malizia. «Non dobbiamo sottovalutare l’importanza del trattore nel mondo agricolo – ha detto don Roberto -. Il suo utilizzo agevola molto il lavoro del contadino e, di conseguenza, favorisce anche noi, che possiamo godere dei frutti della terra».

 

Marco Braccetti: