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Papa Francesco: a comunità Seminario Flaminio, “no a presbitéri frammentati, dove sono l’uno contro l’altro,”

“Questa è una cosa che a me fa soffrire, quando vedo dei presbitéri frammentati, dove sono l’uno contro l’altro, oppure tutti cortesi ma poi sparlano l’uno dell’altro.

Se non c’è un presbiterio unito, questo non significa che non si può discutere. No, si discute, si scambiano le idee, ma la carità è quella che unisce”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso rivolto alla comunità del Pontificio Seminario Regionale Flaminio Benedetto XV di Bologna, ricevuta ieri in udienza, in occasione del centenario di fondazione.

Il Pontefice si è soffermato sulle quattro “vicinanze”, “i quattro atteggiamenti di vicinanza dei sacerdoti diocesani”. “Essere vicino a Dio nella preghiera, l’ho detto, si incomincia dal seminario. Essere vicino al vescovo, sempre vicino al vescovo: senza il vescovo la Chiesa non va, senza il vescovo il prete può essere un leader ma non sarà prete. Terza vicinanza: essere vicino al presbiterio, fra voi”. Poi, il Papa ha indicato la “quarta vicinanza”: “La vicinanza al popolo di Dio”. “Per favore, non dimenticatevi da dove venite – ha chiesto Francesco ai seminaristi -. Paolo diceva a Timoteo: “Ricordati di tua mamma e tua nonna”, cioè delle radici; ricordati che sei stato preso dal gregge e sei venuto perché il Signore ti ha scelto. Non sei venuto a fare la carriera ecclesiastica, come un tempo si diceva, in uno stile letterario di altri secoli”. Riassumendo il Pontefice ha ricordato le quattro vicinanze: vicinanza a Dio, vicinanza al vescovo, vicinanza al presbiterio, “fra di voi”, e vicinanza al popolo di Dio. “Se manca una di queste, il prete non funziona e scivolerà, lentamente, nella perversione del clericalismo o in atteggiamenti di rigidità. Dove c’è clericalismo c’è corruzione, e dove c’è rigidità, sotto la rigidità, ci sono gravi problemi”.

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