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Inaugurato il presepio in Cappella Sistina

Luca Collodi – Città del Vaticano Vatican News

E’ il secondo anno che la Cappella Sistina ospita la Natività. Progettato e costruito dagli artisti Giuseppe Passeri, Eva Antulov e Alfonso Pepe, è stato seguito da mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Pontificie. Il presepe, ambientato in un tempio romano in rovina, si ispira alla scuola napoletana e mostra alcune tra le figure più rappresentative della tradizione partenopea come i pastori che dormono, gli animali, la lavandaia, il cacciatore, i venditori di cibo, il mendicante, i Magi.

Il presepe
Gli artisti si sono ispirati a scene di vita quotidiana di Napoli, “immergendosi – come afferma a Radio Vaticana Italia il maestro presepista Giuseppe Passeri – in quell’aria antica che ancora si respira nelle vie, nelle botteghe e negli anfratti più nascosti della città, dove le professioni si mescolano con i profumi e gli aromi di un tempo che sembra essersi fermato”. I vestiti dei personaggi sono stati preparati con stoffe preziose provenienti dall’India, bordi e decorazioni dalla Cina. I colori dello sfondo che raffigura il golfo di Napoli con il Vesuvio “sono ricavati – prosegue Passeri – dalla macinazione di lapislazzulo afghano e il presepe è colorato interamente in tonalità ocra, composto ottenuto con ocra rossa e gialla proveniente da una cava della Toscana”.
L’universalità del presepe
“Il presepe della Cappella Sistina poggia su un piano di costruzione dove lastre di legno di faggio fanno da fondamenta alla struttura che accoglie i piccoli mattoni di sughero delle case e degli ambienti. Non viene utilizzato né polistirolo, né cartone”. “Senza il presepe – conclude Passeri – intere pagine dell’arte non sarebbero mai state scritte. Si pensi agli affreschi, all’arte pittorica, a tutto quel mondo artistico che ruota intorno alla nascita di Gesù. Ecco perché è stata scelta la Cappella Sistina che è il ‘messaggero’ mondiale di questa pagina di storia universale che è l’inizio della nostra fede”.

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