Pubblichiamo la lettera pastorale della Caritas Diocesana

DIOCESI – Si racconta nella Bibbia che la parola del Signore “scava l’orecchio” di Giona. Chiama il profeta: “Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me”. Questa è anche la vocazione della Chiesa ‘in uscita’: andare ad annunciare il vangelo della gioia, in modo particolare alle tante persone in condizione di emarginazione, il cui grido aumenta fino ad abbracciare tutta la terra.
Ha scritto papa Francesco: “La crisi economica non ha impedito a numerosi gruppi di persone un arricchimento che spesso appare tanto più anomalo quanto più nelle strade delle nostre città tocchiamo con mano l’ingente numero di poveri a cui manca il necessario e che a volte sono vessati e sfruttati. Tornano alla mente le parole dell’Apocalisse: «Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo» (Ap 3,17). Passano i secoli ma la condizione di ricchi e poveri permane immutata, come se l’esperienza della storia non insegnasse nulla” (papa Francesco Messaggio giornata del povero 2019 n. 1).
Davvero tutti siamo poveri, nessuno escluso! Anzi la povertà più triste non è quella materiale: la più grande e pericolosa è la mancanza di umanità, la carenza di spiritualità, la scarsità di amore, che porta a rubare la speranza a chi sperimenta ingiustizie, sofferenze e precarietà della vita.
Come Dio, che non rimane silenzioso e indifferente, davanti al grido che sale dalle nostre città – “è Colui che “ascolta”, “interviene”, “protegge”, “difende”, “riscatta”, “salva”- così anche noi siamo chiamati a porre gesti che guariscono il cuore dell’uomo e puntano “ad accrescere in ognuno l’attenzione piena che è dovuta ad ogni persona che si trova nel disagio”.
In continuità con la giornata mondiale dei poveri, la Caritas diocesana propone alle parrocchie di proseguire a ‘costruire ponti’, non solo all’interno della comunità cristiana, ma anche di questa con il territorio, a cominciare dalle istituzione, per ‘tornare ad essere più umani’ e far crescere la cultura della solidarietà e della condivisione.
Le Caritas parrocchiali potrebbero favorire prima di tutto le relazioni, a partire da piccole cose, come il condividere il caffè prima dell’ascolto o della distribuzione alimentare, privilegiare la visita alle famiglie, permettere alle persone aiutate di ‘restituire’ mettendo a frutto i loro talenti, promuovere occasioni di incontro con tutta la comunità. Si può pensare a momenti di fraternità anche con chi appartiene a religioni e culture diverse, magari consumando pasti tipici, organizzando pellegrinaggi con meta luoghi interessanti per l’arte o bellezze naturali, istituendo ‘scuole di quartiere’ per studenti in difficoltà, aprendo oratori con laboratori realizzati da adulti e anziani…..Evidentemente tutto questo comporta una sinergia tra tutte le realtà della parrocchia ed in primo luogo un coinvolgimento del Consiglio Pastorale.
La Caritas diocesana propone la giornata della carità nella 4° domenica di Avvento che quest’anno cade il 22 dicembre 2019. Si potrebbe sensibilizzare la comunità dando la parola a qualche rappresentate della Caritas parrocchiale all’inizio o al termine della celebrazione domenicale, distribuendo del materiale per portare a conoscenza i bisogni e le attività caritative, promuovendo qualche iniziativa culturale (anche nel tempo di Natale) per educare alla condivisione o una raccolta di generi alimentari per chi è in difficoltà economica. E’ prevista anche la raccolta di offerte da destinare, per metà alla Caritas parrocchiale e per metà alla Caritas Diocesana in modo da sostenere le ‘opere segno’ presenti nel territorio della diocesi.
Per le zone della nostra diocesi colpite dal sisma verrà presentato un progetto a Caritas Italiana, preparato insieme ai rispettivi parroci, per venire incontro ad alcune esigenze riscontrate nella mappatura in modo particolare per sostenere iniziative per i ragazzi, i giovani e gli anziani che possono poi continuare nel tempo.
Rimane l’invito alle comunità parrocchiali, ma anche alle istituzioni e alle diverse realtà laiche o religiose, a trascorrere una giornata di riflessione e di servizio presso la sede della Caritas diocesana.
Seguendo le indicazioni della diocesi per questo tempo di Avvento/Natale vorremmo impegnarci idealmente a piantare dentro le nostre città, così cementate e chiuse, l’abete sempre verde, l’albero di Natale, segno di quel Cristo che viene a riportare la Vita!

Le offerte si possono versare utilizzando l’IBAN riportato di seguito specificando la casuale: “Avvento di carità
IT61K0306909606100000148373

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