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Athletica Vaticana: tra i promotori della Rome Half Marathon Via Pacis del 22 settembre

Per la prima volta, tra i promotori della terza edizione della Via Pacis (21 km e 97 m) e della Run for Peace (5 km) in programma domenica 22 settembre, accanto a Roma Capitale e alla Fidal compare il nome Athletica Vaticana. La rappresentativa ufficiale di atletica della Santa Sede prende così il posto del Pontificio Consiglio della cultura cui è stata affidata dalla Segreteria di Stato e di cui è espressione in ambito sportivo a livello internazionale. “L’assetto istituzionale della Via Pacis diventa più omogeneo: accanto a Roma Capitale, a convocare la manifestazione ci saranno due istituzioni sportive ‘nazionali’, quella italiana, la Fidal, e quella vaticana”, spiega mons. Melchor Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio e presidente di Athletica Vaticana. Centrale, sottolinea, “l’apertura al dialogo e all’amicizia con tutti”. Insieme con i runner “biancogialli” saranno infatti alla partenza in via della Conciliazione – soprattutto nella non competitiva Run for Peace – anche rappresentanti di Gendarmeria vaticana, Guardia Svizzera, Dispensario vaticano di Santa Marta (dove vengono assistite famiglie povere) e diversi Uffici della Santa Sede, a cominciare dalla Segreteria di Stato. Non mancheranno i giovani migranti accolti dalla cooperativa Auxilium a Rocca di Papa.
Dal 1° gennaio 2019 il primo team vaticano partecipa ufficialmente alle manifestazioni podistiche, in virtù dell’intesa bilaterale firmata tra Santa Sede e Comitato olimpico italiano (Coni) – tramite il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, e Giovanni Malagò, presidente del Coni – sulla scorta della quale è affiliata alla Fidal. Inoltre è affiliata alla Federazione italiana sport paralampici e sperimentali (Fispes) – in vista di un’Intesa anche con il Comitato italiano paralimpico (Cip) – con la quale è già stato siglato un protocollo per rilanciare insieme un progetto di inclusione delle persone con disabilità attraverso la pratica sportiva. Circa 70 atleti di 18 nazionalità, fra i quali sacerdoti, una suora e mons. Jean-Paul Vesco, vescovo di Oran, in Algeria. Tra i progetti diverse iniziative solidali, la creazione di una rete di “Messe del maratoneta”, la partecipazione ad appuntamenti internazionali. Obiettivo: portare una testimonianza cristiana nel mondo dello sport.

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