“La teologia non è fine a se stessa, ma – come lo è la Chiesa – esiste ed ha un senso solo per l’annuncio del Vangelo”. Lo ha ricordato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che citando un passo del Papa nell’Evangelii gaudium ha commentato l’Evangelii gaudium, che a suo avviso “dovrà avere un’applicazione nelle svolte e nelle riforme che anche le istituzioni accademiche teologiche presenti nel nostro Paese dovranno intraprendere”. Aprendo con il suo saluto il simposio su “Teologia e magistero nella Chiesa di Papa Francesco”, organizzato alla Pontificia Università Gregoriana in occasione della pubblicazione della collana “I semi teologici di Francesco” (Gruppo Editoriale San Paolo), diretta da Maurizio Gonchi e Pierangelo Sequeri, Bassetti ha fatto notare che, secondo Bergoglio, “per compiere l’evangelizzazione” si richiede, “sul livello culturale della formazione accademica e dell’indagine scientifica, l’impegno generoso e convergente verso un radicale cambio di paradigma”, anzi verso “una coraggiosa rivoluzione culturale”. Il Papa, in particolare, ha spiegato il cardinale, “auspica una teologia che sia seria, ma chiara e che parli alla vita vera”.

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