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Diaconato femminile

I vescovi statunitensi rispondendo ad un sondaggio sull’ordinazione diaconale delle donne, si sono mostrati favorevoli solo per il 33% alla possibilità di un ministero femminile. Lo studio, voluto dal Centro per la ricerca applicata nell’Apostolato dell’Università di Georgetown di Washington, è nato a seguito dei lavori condotti da una commissione papale sulla possibilità che nella Chiesa primitiva le donne fossero state ordinate diaconi. I vescovi Usa, quindi, sono in maggioranza contrari all’ordinazione anche se il 41% lo ritiene “teoricamente possibile” e suggerisce non una scelta collegiale in merito, ma piuttosto la concessione ad ogni singola diocesi di ordinare i diaconi che desidera in piena libertà. Naturalmente questa decisione dovrebbe attendere anzitutto il riconoscimento delle diaconie da parte del Papa e solo dopo si potrebbe chiedere il permesso di ripristinare questa pratica nella propria diocesi. Anche se non sembra esserci un sostegno diffuso alle donne diacono, la maggioranza sostiene che sarebbero molto utili o abbastanza utili. E se per le azioni di benefecenza, l’accordo dei vescovi tocca l’81%, si scende al 61% quando si parla di servizio durante le celebrazioni liturgiche. Il timore per il 77% dei presuli è che le donne diacono aprano la strada a richieste anche sul fronte dell’ordinazione sacerdotale. Secondo i vescovi, le maggiori sfide nell’accettare un nuovo ruolo femminile nell’ambito della Chiesa gerarchica, potrebbero venire da preti, diaconi e laici uomini che si opporrebbero al loro servizio di diaconi. Solo otto degli intervistati hanno risposto che l’accesso al diaconato potrebbe recare problemi di cattiva condotta in ambito sessuale, penalizzazione degli obblighi familiari e diminuzione del numero di diaconi uomini. Al sondaggio, effettuato lo scorso novembre, hanno risposto 108 vescovi sui 192 raggiunti dalla richiesta e 133 direttori della formazione diaconale su 186.

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