“Con questo spirito – ha quindi proseguito Bartolomeo -, il Patriarcato ecumenico, come è nei suoi diritti e doveri, ha concluso nel giorno della Santa Teofania del Signore, il processo che ha portato ad accogliere e a riconoscere la quindicesima tra le sante Chiese ortodosse autocefale locali, la Chiesa ortodossa in Ucraina, sanando in questo modo una divisione tra i propri fedeli di quel Paese, ma anche dando giustizia ad un processo storico lungo di secoli. Continuiamo a lavorare e a pregare, unitamente al primo Primate di questa nuova Chiesa, il nostro fratello di Kiev e di tutta l’Ucraina Epifanio, affinché si continui a superare in uno spirito di collaborazione ed amore reciproci, quanto ancora non viene compreso da alcuni nostri fratelli”.
La visita della delegazione di “Sophia” al Patriarcato ecumenico si è svolta dall’8 al 12 gennaio ed è stata promossa dalla “Cattedra ecumenica internazionale Patriarca Athenagoras – Chiara Lubich”, istituita a seguito del dottorato h.c. conferito al Patriarca Bartolomeo il 26 ottobre 2015 per “far memoria e rilanciare – si legge in un comunicato – lo spirito profetico che animò la straordinaria sintonia di cuore e di mente tra il Patriarca Athenagoras I e Chiara Lubich, a ridosso del Concilio Vaticano II e dello storico incontro del Patriarca con Papa Paolo VI”.
La trasferta accademica prevedeva tra l’altro, insieme all’udienza col Patriarca, l’incontro col Metropolita Gennadios Zervos, presente in questi giorni a Istanbul per il Santo Sinodo, e col Metropolita Elpidophoros di Bursa presso il Monastero della Santa Trinità nell’isola di Halki, avvenuta il 10 gennaio. Da questo incontro sono nate feconde prospettive di cooperazione tra il Seminario e l’Istituto Universitario Sophia, tra cui una Summer School, da realizzarsi probabilmente nella tarda primavera del 2020.
“La visita – si legge ancora nel comunicato di ‘Sophia’ – assume particolare rilievo nel delicato momento di tensione che attraversa oggi il mondo ortodosso, perché intende riproporre l’impegno a percorrere con tenacia la via della reciproca conoscenza e del reciproco scambio di doni per promuovere la fraternità e la comunione”.