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L’esempio di Carlo Acutis per un dialogo tra scienza e fede

Sergio Perugini

Dal carisma devozionale del giovane Carlo Acutis, scomparso all’età di 15 anni nel 2006 e proclamato venerabile da Papa Francesco nell’estate del 2018, è nato il progetto “Segni”, film documentario dedicato ai miracoli eucaristici presentato il 30 ottobre in anteprima internazionale in Filmoteca Vaticana. L’opera è frutto della collaborazione tra Vatican Media (Dicastero della Comunicazione della Santa Sede) e Officina della Comunicazione, casa di produzione bergamasca fondata da Nicola Salvi ed Elisabetta Sola. Insieme i due produttori avevano già realizzato “La mia autostrada per il Cielo”, documentario incentrato sulla vita e l’eredità spirituale di Carlo Acutis. Prendendo sempre le mosse dalla testimonianza di Acutis, “Segni” è un viaggio emozionante tra scienza e fede. Il punto sul film del Sir e della Commissione nazionale valutazione film della Cei (Cnvf), presenti all’anteprima.

Il carisma di Carlo Acutis

Il film “Segni” viene presentato a pochi giorni dalla chiusura del Sinodo dedicato ai giovani, come una proposta proprio per i ragazzi da approfondire e da custodire nel vivere quotidiano. “È un documentario il cui sguardo è stato orientato da un giovane, Carlo Acutis – sottolinea mons. Dario Edoardo Viganò, assessore al Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede – che oltre al pensiero per le cose tipiche del momento che viveva, aveva questo amore particolare per l’Eucaristia. Questa è un’indicazione per i giovani di oggi, perché non si può prescindere dall’Eucaristia. È un momento in cui facciamo esperienza della memoria del futuro, di quando saremo faccia a faccia con il Padre”.

La mamma di Carlo Acutis

 

Alla prima del film in Vaticano è intervenuta anche la famiglia Acutis. La mamma di Carlo, Antonia, ha ricordato come lei abbia scoperto l’esperienza dei miracoli eucaristici grazie alla testimonianza del figlio, a quel suo amore così trascinante e profondo per l’Eucaristia, al punto da spingerlo a ideare una mostra dedicata. E oggi questa mostra (Miracolieucaristici.org) percorre le strade del mondo, dall’Europa all’America, raccogliendo continui consensi.

Sulle tracce dei miracoli eucaristici

Dura quasi sessanta minuti il documentario diretto da Matteo Ceccarelli e scritto dallo stesso regista insieme ad Elisabetta Sola. Si tratta di un viaggio alla scoperta dei principali miracoli eucaristici avvenuti dall’inizio degli anni Novanta, spostandosi in diversi continenti. La troupe, infatti, ha raccolto testimonianze a Buenos Aires, in Argentina, dove nella prima metà degli anni ‘90, tra il 1992 e il 1996, sono avvenuti tre miracoli quando papa Bergoglio era vescovo ausiliare della città. Ancora, testimonianze di religiosi e medici in Messico, a Tixtla, per il miracolo eucaristico avvenuto nel 2006, passando poi in Polonia, ai due siti Legnica e Sokółka, per gli eventi miracolosi che si sono registrati nel 2008 e nel 2013. Infine, il film affronta anche una pagina del passato, il miracolo eucaristico di Lanciano – in Italia – avvenuto nel 750, con indagini scientifiche condotte tra il 1970 e il 1971.

Scienza e fede in dialogo

È proprio il passaggio continuo nel corso della narrazione tra scienza e fede, tra le testimonianze di religiosi, fedeli e medici, che costituisce il cuore del film. Il racconto degli episodi miracolosi, infatti, viene sempre accompagnato da un raccordo della scienza, il resoconto di studi condotti da medici, per offrire una prospettiva completa e bilanciata sul fenomeno.

“I miracoli eucaristici – ha rimarcato il cardiologo Franco Serafini, tra gli esperti coinvolti – ci ‘parlano’, perfino, con il linguaggio della scienza e della tecnologia. Grazie alla scienza, è infatti possibile cogliere come i miracoli eucaristici ci rivelino tante cose concrete, che edificano la fede. Uno svelare che non è mai troppo, che non inficia mai l’esperienza della fede”.

È un fluido procedere tra esposizione di fatti, espressioni della fede e ancoraggi certi della scienza; un cammino congiunto tra fede e scienza, senza sovrapposizioni né tanto meno limitazioni. “Non c’è ‘l’umiliazione’ della fede da parte della scienza – hanno convenuto insieme mons. Viganò e Serafini – che compie il suo percorso di indagine accurato senza minare il credere”.

La presentazione del film

Sir-Cnvf: film consigliabile

Nel complesso il film “Segni” ha una narrazione solida e descrittiva; non un’inchiesta serrata dai contorni giornalistici, bensì un addentrarsi con passo rispettoso ma certo nelle pieghe del mistero, ancorando i vari passaggi con raccordi di fede e di scienza.
La regia di Ceccarelli si pone al servizio del tema con stile pulito e lineare, persino asciutto, senza mai perdere la misura del racconto. In alcuni passaggi, però, infrange il rigore e tocca momenti alti e poetici, come lo sguardo carico di emozione sulla Montagna delle Croci a Sokółka in Polonia e il raccordo con lo sguardo pittorico di padre Marko Rupnik, con il suo mosaico sul primo miracolo del Pane Eucaristico nella chiesa del Corpus Domini di Bologna.

Dal punto di vista pastorale, il documentario è da valutare come consigliabile e problematico per il tema affrontato, adatto per dibattiti e approfondimenti, occasione preziosa tanto per giovani quanto per adulti e famiglie, credenti o distanti. Il cinema si fa spazio ideale di confronto e dialogo sul mistero della fede e gli innegabili segni della speranza.

Redazione: