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Papa Francesco invia il card. Krajewski a “Mondo Migliore”

(da Rocca di Papa) Grande festa ieri al Centro “Mondo Migliore” di Rocca di Papa. A portare la benedizione di Papa Francesco ai migranti è venuto il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, che si è fermato a pranzo, portando per tutti gli ospiti presenti dei gelati. “È la benedizione del Santo Padre per loro”, ha detto il cardinale al Sir spiegando il motivo della visita: “Soprattutto per quelli che partono”.

“L’augurio è che trovino qui, in Italia, dappertutto, un cuore cristiano generoso e che si possano sentire finalmente a casa”.

Accolto dai bambini, con grida di gioia e benvenuto, il cardinale ha donato a tutti i presenti un’immagine di Papa Francesco e dei gelati per fare festa. “Non vogliono raffreddare i cuori”, ha detto scherzando: “Tutto il contrario. Sono un piccolo segno della carezza del Papa per loro”.

Ad accoglierlo a Rocca di Papa, c’erano anche don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa “Auxilium” che gestisce l’accoglienza dei migranti al Centro, e il sindaco del paese, Emanuele Crestini.

Krajewski ha stretto mani, accarezzato i bambini, parlato con i ragazzi. Ha servito alla mensa e poi si è seduto a pranzare a un tavolo pieno di bambini che non smettevano di gridare: “Grazie, Papa Francesco”. Prima del taglio della torta, Angelo Chiorazzo, ringraziando il cardinale per la visita, ha detto: “Qui ci sono cristiani, copti e musulmani. Tutti pregano per Papa Francesco. La prego di dire al Santo Padre che qui tutti gli sono grati e gli vogliono bene”.

Il cardinale Krajewski ha quindi visitato il Centro. Ha parlato con il medico e il personale sanitario che presidiano il centro 24 ore su 24. Ha visitato la moschea con l’imam. Ha salutato gli otto migranti della Nave Diciotti in partenza per Torino. Rivolgendosi loro ha detto: “Vi porto il saluto di questo uomo vestito di bianco che si chiama Papa Francesco. Vi sta vicino e vi porta la sua benedizione”. Dei 100 arrivati dalla Diciotti e presi in carico dalle diocesi italiane ne sono rimasti solo 35. E per venerdì è previsto che tutti siano partiti per le destinazioni fissate dalla Cei.

Molto intenso, prima di ripartire per il Vaticano, l’incontro con lo staff degli operatori che lavorano a Mondo Migliore. L’elemosiniere ha raccontato quanto sia importante per il Papa il servizio e l’amore per il povero. Ha quindi raccontato loro un aneddoto: “Quando abbiamo costruito le docce sotto il colonnato di San Pietro sono andato dal Papa e mi sono lamentato perché avevamo bisogno di più cose. Lui mi ha fermato e mi ha detto”:

“Tu sei fuori del Vangelo. Tu sai che è Gesù stesso che viene a fare la doccia. Lui ha detto: ero malato, ero nudo, stavo in carcere, ero forestiero. Facciamo tutto per Gesù che ha volti diversi. Se vuoi adorare Gesù esci dalla tua canonica e vai per strada a incontrare i poveri”. Ed ha aggiunto: “Vi ringrazio per quello che fate, a nome del Papa”.

Krajewski ha ancora raccontato che quello che papa Francesco riceve per dono, viene donato ai più poveri. Le offerte di Santa Marta, per esempio. E, per ultima, la Vespa personalizzata con lo stemma papale che gli è stata offerta domenica scorsa. “Volentieri ha apprezzato questo dono – ha aggiunto il cardinale – e subito mi ha detto: è per i poveri. Vendila e dai tutto per i poveri. Lui è così. Ogni tanto il Papa mi chiede”:

“Il nostro conto è vuoto? Perché se non è vuoto, vuol dire che non hai fatto niente. Se è vuoto, possiamo riempirlo subito”.

“È il suo modo di pensare: i soldi devono lavorare ma non come nelle banche che passano dal dollaro all’euro. Al contrario, devono essere offerti e dati ai poveri subito. Guardate, che nel Vangelo esiste solo oggi, non esiste domani. Gesù incontrava i malati e non diceva, ci vediamo tra una settimana. Lui li guariva subito. Pensiamo invece ai politici di oggi che dicono, ‘vediamo tra una settimana’. Gesù agiva nell’oggi. Oggi bisogna aiutare. Oggi bisogna essere santi, non domani perché domani è troppo tardi”.

Don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, ripercorre con il Sir gli ultimi giorni vissuti qui a Mondo Migliore: “In un situazione così particolare che ci auguriamo tutti non si ripeta mai più,

la Chiesa italiana si è dimostrata a disposizione affinché potesse essere salvaguardata la dignità umana.

Noi siamo sempre a disposizione affinché la verità, il servizio agli ultimi e la carità evangelica siano manifestate. Lungi da noi l’idea di volerci sostituire allo Stato: siamo presenti, in maniera sussidiaria, perché le persone siano rispettate nella loro dignità”. L’augurio ai migranti della “Diciotti”: “Abbiate un futuro di pace e di serenità, splendido perché, ascoltando le vostre storie, rimaniamo senza parole. Noi vi vogliamo accogliere e augurare ciò che voi di bene desiderate”.

Redazione: