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Giornata preghiera e digiuno: Consiglio Chiese cristiane Sud Sudan, “significa molto per noi sapere che non siamo soli”

“È la seconda volta che il Papa chiede una preghiera per il Sud Sudan. Significa molto per noi sapere che non siamo soli nella nostra sofferenza e nel nostro dolore e che il mondo ecumenico è con noi e ci sostiene nel nostro cammino verso la pace e la riconciliazione”. È padre James Oyet Latansio, segretario generale del Consiglio delle Chiese cristiane del Sud Sudan, ad esprimere gratitudine a papa Francesco per l’iniziativa d’indire una giornata mondiale di preghiera e digiuno per il Sud Sudan e la Repubblica Democratica del Congo, “due paesi afflitti da conflitti, disordini e carestie”. Era stato il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) ad inviare a tutti i suoi membri la lettera del cardinale Kurt Koch in cui il dicastero vaticano per l’unità dei cristiani rilanciava il “desiderio” espresso da papa Francesco perché alla Giornata di preghiera e digiuno si unissero anche “i fratelli e le sorelle non cattolici”. In un comunicato rilanciato oggi dal Wcc padre Latansio fa sapere che proprio all’inizio di febbraio, il Consiglio delle Chiese sud sudanesi aveva inviato una lettera al governo del Sud Sudan e all’opposizione, esortando entrambi “a scendere a un compromesso”. “Hanno discusso di come rivitalizzare la pace del 2016 e noi, come loro Chiesa, come loro pastori e leader spirituali, li abbiamo invitati a considerare le sofferenze del popolo del Sud Sudan. Chiediamo loro di scegliere sempre la strada della moderazione, del perdono, della tolleranza, dell’amore e della riconciliazione”. Dal 2011, il popolo del Sud Sudan ha vissuto una serie di carestie, guerre civili e altre atrocità che hanno causato milioni di sfollati e creato un’enorme ondata di profughi attraverso i confini dell’Uganda e del Kenya. “È stato un periodo turbolento con fame e carestia provocate dall’uomo, di cui hanno sofferto soprattutto donne e bambini. La situazione è ancora brutta e la gente vive nella paura”, dice padre Latansio, che è stato rapinato sotto la minaccia di una pistola nella sua città natale, Juba. L’annuncio del Papa “rafforza i messaggi di pace delle Chiese del Sud Sudan” e l’invito alla preghiera coincide con “la Quaresima, che per i cattolici è un periodo di digiuno, conversione, preghiera e rinnovamento”.

Redazione: