“Di Luciani – ha proseguito il card. Stella – ho un bel ricordo personale. Era un pastore particolarmente vicino ai sacerdoti e alle persone malate. È stato un Pontefice e un vescovo particolarmente sensibile sul piano umano e cristiano alla sofferenza della gente, alle difficoltà dei sacerdoti. Lo ricordo come un vescovo sempre presente nell’ora del dolore, nei drammi della vita, nel momento della vecchiaia. In questo tragitto di vita cristiana ed episcopale si vede in lui una coerenza di pratica sacerdotale delle virtù fondamentali della vita cristiana (fede, speranza e carità) e delle virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza). Questo è il profilo intorno a cui viene esaminato il ‘personaggio’ Giovanni Paolo I. Si nota un esercizio coerente, impegnativo, sollecito, generoso”.
“Dopo il Pontificato di Paolo VI, nel 1978, – ha ricordato il card. Stella – il profilo del Sommo Pontefice è apparso semplice, umile, sollecito, molto alla mano e sorridente. Credo che siano queste le belle novità che hanno impressionato il mondo e la Chiesa. Sicuramente c’è una grande umanità in Albino Luciani con l’attenzione ai poveri, ai sofferenti, ai malati. Su questi punti c’è una vicinanza spirituale con Papa Francesco. Sia in Bergoglio che in Luciani traspare una grande coerenza di vita personale. Presentarsi, infatti, con quella umanità e quella trasparenza personale è il massimo della testimonianza che la gente ama vedere”.