Dopo aver ricordato la prima beatitudine, i “poveri in spirito”, che “non vivono per il successo, il potere e il denaro”, ma “credono invece che il Signore è il tesoro della vita, l’amore al prossimo l’unica vera fonte di guadagno”, Francesco ha citato “un’altra beatitudine, che non si trova nel Vangelo, ma alla fine della Bibbia e parla del termine della vita: ‘Beati i morti che muoiono nel Signore’ (Ap 14,13). Domani saremo chiamati ad accompagnare con la preghiera i nostri defunti, perché godano per sempre del Signore”.
“Sono addolorato per gli attacchi terroristici di questi ultimi giorni in Somalia, Afghanistan e ieri a New York. Nel deplorare tali atti di violenza, prego per i defunti, per i feriti e i loro familiari. Chiediamo al Signore che converta i cuori dei terroristi e liberi il mondo dall’odio e dalla follia omicida che abusa del nome di Dio per disseminare morte”, ha aggiunto. Il Pontefice ha anche ricordato che domani pomeriggio si recherà al Cimitero americano di Nettuno e poi alle Fosse Ardeatine: “Vi chiedo di accompagnarmi con la preghiera in queste due tappe di memoria e di suffragio per le vittime della guerra e della violenza. Le guerre non producono altro che cimiteri e morte. Ecco perché ho voluto dare questo segno in un momento dove la nostra umanità sembra di non aver imparato la lezione o di volerla imparare”.
Il Santo Padre ha rivolto, poi, “un saluto speciale” ai partecipanti alla Corsa dei Santi, promossa dalla Fondazione “Don Bosco nel mondo” per “offrire una dimensione di festa popolare alla celebrazione religiosa di Tutti i Santi”, ringraziando per la “bella iniziativa” e la “presenza!”. Dopo aver saluto “con affetto” i pellegrini dell’Italia e di vari Paesi, in particolare quelli provenienti da Courbevoie (Francia) e Derry (Irlanda, i fedeli di Terrasini, i ragazzi cresimati di Modena, l’Associazione “Impegnarsi serve”, ha concluso augurando a tutti “una buona festa nella compagnia spirituale dei Santi”, chiedendo, come di consueto, di pregare per lui.