“Avete la capacità di decidere del vostro futuro! Per questo vi esorto a diventare responsabili di questo mondo e della vita di ogni uomo. Qui a Roma – ha detto rivolgendosi a loro – voi vivete una forma di immersione nella storia che ha segnato così fortemente il sorgere delle nazioni europee. Ammirando ciò che il genio degli uomini e le speranze che essi hanno coltivato sono stati capaci di realizzare, abbiate a cuore, anche voi, di lasciare la vostra impronta nella storia”. “Non dimenticate mai che ogni ingiustizia contro un povero è una ferita aperta, e sminuisce la vostra stessa dignità”, il monito di Francesco: “E, anche se questo mondo si aspetta da voi che puntiate al successo, datevi i mezzi e il tempo per percorrere i sentieri della fraternità, per costruire ponti tra gli uomini piuttosto che muri, per aggiungere la vostra pietra all’edificazione di una società più giusta e più umana”. “In questa prospettiva, invito quanti di voi sono cristiani a rimanere sempre uniti al Signore Gesù con la preghiera, per imparare ad affidare tutto a Dio, e così non soccombere alla tentazione dello scoraggiamento o della disperazione”, la prima consegna. La seconda è per “quanti non sono cristiani: non dimenticate mai, nello sguardo rivolto sugli altri e su voi stessi, che ‘l’uomo sorpassa infinitamente l’uomo’”, come afferma Blaise Pascal: “E vi incoraggio tutti a lavorare per il bene, per diventare umilmente seme di un nuovo mondo”.