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Papa Francesco: p. Narvaja, per lui “la politica è l’espressione più alta dell’amore”

La politica “richiede un processo che avviene nel tempo, per mezzo del dialogo e del discernimento”: il cristiano impegnato in politica sa che “è necessario un dialogo con la storia che permetta di scoprire i segni dei tempi e, contemporaneamente, un dialogo con Dio, perché è Lui che guida i cuori degli uomini e il corso della storia”. Di qui, per Papa Francesco, l’importanza del discernimento che è “l’ascolto attento della voce dello Spirito”. Lo sottolinea padre José Luis Narvaja, in un intervento pubblicato sull’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica” e dedicato al significato della politica internazionale del Pontefice. La sua visione politica, osserva, “ci ricorda” che “al centro del messaggio di Cristo c’è l’amore” che “si manifesta nel servizio”. Di qui una politica “che cerca la pace e il bene comune”; “inclusiva” perché è “la politica di Dio”; “non si spaventa della carne e non nega la realtà della tentazione” ma “respinge ogni privilegio personale”. “È la politica – osserva Narvaja – che si differenzia da ogni etica hollywoodiana che fa una distinzione tra noi, ‘i buoni’, e gli altri, ‘i cattivi’, gli impuri, quelli che non si possono salvare”. In questo modo il Papa supera il paradosso di una “politica cristiana”, perché “non si tratta di perseguire una politica di parte”, bensì una “politica della totalità della città dell’uomo, nella quale si promuove tutto ciò che è umano, affinché la grazia di Dio possa far presa in esso”. Per Papa Francesco, conclude il gesuita, “la politica è l’espressione più alta dell’amore; e un amore che non sia politico è semplicemente amore di se stessi”.

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