Riprese di Marco Sprecacé

GROTTAMMARE – Per il secondo anno consecutivo, Paolo Ruffini, direttore di TV2000 e Radio Inblu, è stato ospite al Meeting dei Giornalisti cattolici e non.

Dott. Ruffini, grazie per aver accettato l’intervista, ci racconti brevemente la Sua seconda esperienza consecutiva qui al meeting.

“La cosa bella di questo meeting, è che mette insieme persone che magari non s’incontrerebbero, a ragionare su quello che è il nostro mestiere, non solo di giornalisti, ma di comunicatori: chi lavora nei giornali, nelle radio, nelle televisioni e chi magari lavora invece nel sistema della comunicazione più vasta. Interessante la presenza delle persone di religione, insomma noi viviamo nella società della comunicazione, viviamo di comunicazione, incontrarsi per ragionare su che cosa è il nostro futuro, mantenere la curiosità, l’inquietitudine… L’inquietitudine è una molla fondamentale del sapere, non essere mai paghi di se stessi è una cosa importante per confrontarsi e per trovare nuove soluzioni, per me è un momento di arricchimento”.

A proposito di arricchimento, quali sono le sue emozioni dopo questo incontro. Lei ha incontrato questo pomeriggio giornalisti pubblicisti e professionisti qui a Grottammare nei locali dell’azione cattolica, cosa le è scaturito da questa esperienza?

“La voglia di lavorare sempre di più per innovare i linguaggi, innovare i comportamenti e non pensare la sinergia come un qualcosa di burocratico, qualcosa di routinario, qualcosa di sfidante, che sfida noi che lavoriamo in più mezzi, televisione radio e web, che offrono noi di TV2000 e RadioinBlu, nazionali, con chi opera sul territorio, perché se c’è una ricchezza della comunicazione questa è la concretezza della comunicazione, la concretezza la dà il rapporto con la gente in carne e ossa, lavorare nei territori”.

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