“Se i 7 uomini più grandi della terra non si commuovono di fronte ad un bambino che attraversa il mare per fuggire da morte sicura…cosa sarà di questo mondo? Che ne sarà di noi?”. È quanto scrivono in una lettera a Papa Francesco 22 ragazze e ragazzi di Italia, Gambia, Nigeria, Costa d’Avorio, Albania e Pakistan che si sono incontrati per il vertice Unicef Junior 7 Summit, che ogni anno riunisce le voci dei giovani dai Paesi del G7 per discutere i temi dell’agenda del vertice G7 e preparare un messaggio congiunto per i Capi di Stato. “Viviamo un’epoca assai difficile – scrivono -, ci sono tanti esseri umani, troppi bambini, in fuga dalle guerre, dalla fame, dalla povertà. I nostri mari che dovrebbero unire spesso invece dividono, chi sta meglio vuole stare ancora meglio e chi sta peggio invece tende la mano verso di noi e spesso la lasciamo scivolare giù, nel fondale marino”. I ragazzi chiedono ai grandi del pianeta “di investire in educazione e conoscenza per dare a tutti la possibilità di vivere al meglio questo straordinario dono che è la vita”: “Vorremo stringere forte la sua mano – così si rivolgono al Papa – e gridare insieme che tutti devono avere garantiti i propri diritti umani, che sono universali e senza distinzioni di razza o religione”. “Stare insieme nelle diversità – sottolineano – è un bisogno universale, l’undicesimo ‘comandamento’ del futuro, quello che ci impegniamo a sottoscrivere oggi noi, ciascuno con le proprie diversità, le proprie religioni, i propri stili di vita ma sempre nel rispetto reciproco”.

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