Di Tania Bonanno e Andrea Capecci

RIPATRANSONE – Ogni anno nella nostra Comunità Parrocchiale Madonna di Fatima in Valtesino, tradizionalmente nel venerdì che precede la Domenica delle Palme, viene celebrata la Via Crucis all’esterno della nostra Chiesa Parrocchiale e ad animarla sono chiamati i Giovani dei nostri Gruppi del Dopo Cresima.

Quest’anno, volendo fare qualcosa di particolare, abbiamo riflettuto molto sul tema da dare alla celebrazione. Alla fine noi giovani, insieme alle nostre guide, siamo giunti alla conclusione che le Stazioni della Via Crucis non sono solo quelle che ricordano il Calvario di Gesù ma anche quelle che segnano la nostra vita quotidiana: il rapporto difficile con il prossimo, il disimpegno sociale e cristiano, il correre tutta la giornata senza avere un orientamento, le scuse per non trovare mai il tempo per pregare.

Pertanto abbiamo deciso che la nostra Via Crucis dovesse essere, in qualche modo, attualizzata abbinando ad ogni stazione un evento di cronaca, testimoniato da un articolo di giornale che abbiamo posizionato vicino ad ogni Stazione. Ad esempio alla Prima Stazione (Gesù è condannato a morte) abbiamo associato i casi di cattiva giustizia, mentre il gesto di Simone di Cirene che aiuta Gesù a portare la Croce ci ha fatto pensare al mondo del volontariato. L’incontro di Gesù con sua Madre ci ha riportato alla mente tutti i drammi familiari odierni, mentre la terza caduta di Gesù può essere associata al terremoto che ha devastato le nostre Comunità e ha fatto crollare, oltre alle case, anche la speranza di molti.

In questa via Crucis abbiamo cercato di affrontare i principali problemi con cui ci troviamo a convivere ogni giorno, nel nostro mondo. Ognuno di questi ci mette alla prova e ci spinge verso dei limiti, che vanno affrontati. In questo tempo in cui molti mettono la Croce su Dio, è Dio che si è messo in Croce per noi, però “La tua morte non è la fine, ma si apre sulla Resurrezione”.

Non dobbiamo dimenticarci di pregare per tutte le persone che nel mondo soffrono: “Guarda padre Santo, il sangue che sgorga dal costato trafitto del Salvatore; guarda il sangue versato da tante vittime dell’odio, della guerra del terrorismo e concedi benigno che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace”.

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