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Acquaviva Picena, Santa Messa con le famiglie dei battezzati nel 2016

di Patrizia Neroni

ACQUAVIVA PICENA – Domenica 19 febbraio ad Acquaviva Picena alla santa Messa delle 11:15 sono state invitate tutte le famiglie che hanno battezzato i propri figli nell’anno 2016.

Da alcuni anni il parroco don Alfredo desidera presentare alla comunità tutti i bambini che sono entrati a far parte della Chiesa ricevendo il Sacramento del Battesimo.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Sua Eccellenza Mons. Gervasio Gestori vescovo emerito della diocesi. Il vescovo Gervasio ha sottolineato, ricollegandosi alle parole del Vangelo proprio della domenica dove Gesù dice: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”, che: “In questa chiesa oggi tra noi, solo questi bambini sono perfetti come il Padre”. Sua Eccellenza ha poi proseguito commentando le parole del Levitico e anche del Vangelo: “Nei rapporti tra persone, parenti, amici, di lavoro o nella società in generale purtroppo spesso capita che si verifichino incomprensioni, litigi e rotture. Davanti a questa situazione di solito tre sono i comportamenti con cui le persone reagiscono: una è l’arroganza e la prepotenza. Queste scaturiscono dal desiderio di vendetta, credendo così di poter riparare. Si pensa di ripagare un torto con un altro torto e così di far soffrire l’altro come abbiamo sofferto pure noi. Guidati solo dalla superbia e dall’egoismo. Nell’antichità questa reazione era giudicata abbastanza normale, ma aimé questo comportamento è presente tuttora. Il risultato? Ci si ritrova insoddisfatti e tristi, con dentro lo stesso dolore che non passa.
La superbia non ti placa il cuore e ti lascia senza pace. La seconda reazione può essere: la giustizia. Difficile, davvero difficile riparare in modo equo. Ci sono sì i tribunali, ma non accontentano sempre. Anche nell’Antico Testamento vigeva la legge del dente per dente, ma neanche chi l’applicava era contento. La terza e ultima soluzione è: l’Amore cristiano. Sconvolgendo tutto, dona gioia e pace. L’Amore cristiano ricorda le parole di Gesù che ci ha detto: “ Come Io ho amato voi, amatevi gli uni gli altri”. Non dobbiamo fare agli altri ciò che loro hanno fatto a noi, ma fare agli altri quello che Dio ha fatto a noi. Egli ci sa perdonare, è mite, mai arrogante o superbo. Dimentica il male che noi facciamo, se ci mostriamo pentiti e riallaccia ogni rapporto. Per avere questo comportamento occorre avere fede, è difficile da adottare umanamente, ma non impossibile.

Ognuno di noi seguendo l’insegnamento di Gesù può apportare il proprio contributo, Egli ci dona la grazia e la forza per fare questo. Vi racconto una storia di una ragazza ebrea di 29 anni morta nel campo di sterminio di Auschwitz, lei prima di morire disse: “Signore, fammi essere il cuore pensante di questa baracca. Voglio essere il cuore pensante di tutto il campo di concentramento”. Questa ragazza era ebrea, ma questi sono pensieri chiaramente evangelici”.

Sara De Simplicio: