Mons. GalantinoSecondo i vescovi dei territori colpiti dalle nuove scosse di terremoto il disagio psicologico delle persone è l’emergenza più grave. Al tempo stesso la gente percepisce la vicinanza della Chiesa. Ad affermarlo è il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, a margine della presentazione del progetto di ricerca “Educarsi alla Bellezza”, in contatto telefonico in queste ore con i presuli delle diocesi terremotate e sepolte sotto la neve.
“Alcuni di loro – riferisce ai giornalisti – mi hanno detto: ‘Senti don Nunzio, noi non sappiamo veramente che cosa fare. La difficoltà è in questo momento quella materiale di arrivare nei posti’”. “La cosa più importante e bella che mi è stata detta non solo dai vescovi – aggiunge però il segretario Cei – ma anche da altri interlocutori che abbiamo costantemente sul territorio – Tv2000, Avvenire, Sir, Radioinblu – è questo sentire la presenza della Chiesa come importante. Sapere che in ogni paesino c’è un punto di riferimento che è il sacerdote o l’istituto religioso, in questo momento tiene accesa un po’ di speranza”.
Galantino invita a evitare “colpevolizzazioni semplificatrici” che “non servono a nessuno” e spiega: “Le disponibilità ci sono da parte del governo, e anche attraverso l’8xmille stiamo investendo moltissimo, ma rimane la difficoltà oggettiva di raggiungere luoghi e persone. I vescovi dicono che il problema in questo momento non è il terremoto ma la neve, e che la gente sta apprezzando tutto quello che si sta facendo. Quasi tutti gli uomini del Genio sono sul posto, ma l’ampiezza della situazione di disagio crea gravi difficoltà”.

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