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Rinnovare la politica alla luce della Laudato si’

Zenit – di Giovanni Chifari

Generare processi, non occupare spazi di potere: un dialogo sulla necessità di rinnovare la politica alla luce della Laudato si’. È questo il tema di un doppio appuntamento di incontri e studi promosso dal Centro Studi Cammarata. Il 18 gennaio alle ore 17 presso l’Auditorium della Bcc “G. Toniolo” di San Cataldo e in collaborazione con l’Associazione Impegno e Presenza, l’indomani, il 19 gennaio alle ore 16,30 a Roma presso l’Istituto “L. Sturzo”, in via delle Coppelle 35, in collaborazione con lo stesso Istituto Sturzo.

Un’occasione per approfondire l’enciclica sociale di Papa Francesco e accogliere le sfide e le urgenze che essa propone, focalizzando l’attenzione sugli spunti che interpellano la politica, dal ruolo di mediazione alla responsabilità sociale e interrogando il documento sul rapporto tra politica e spiritualità, economia, cultura, società e potere. Iniziativa interessante per riscoprire altresì la possibilità di un contributo incisivo, coerente e – perché no – coeso dei cattolici.

La Laudato sii senza mezzi termini parla apertamente di “debolezza” (LS, 54), “lentezza” (LS, 156) e “mancanza di decisione” (LS, 166) dell’attuale politica sia a livello dei singoli stati sia sul versante internazionale. Il documento invoca una politica che porti avanti “un dibattito onesto e trasparente” (LS, 188) ma soprattutto che sia in grado di “generare processi” (LS, 178) e “costruire leadership che indichino strade” (LS, 53), provando a relativizzare il potere del paradigma tecno-economico che tende a spegnere il reale senso della libertà e della giustizia (cf. LS, 111). L’Enciclica vede infatti una politica sottomessa alla tecnologia e alla finanza (cf. LS, 54. 109. 175) mentre essa sarebbe chiamata a “prevenire e risolvere le cause che possono dare origine a nuovi conflitti (LS, 57). Una politica chiamata a non perdere il suo contatto con la storia, con i fatti e le problematiche reali (LS, 129) e a riscoprire la sua grandezza operando “sulla base di grandi principi” e “pensando al bene comune” (LS, 181). Una “sana politica” dunque capace di “riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche” (LS, 181), pensare “con una visione ampia” e portare avanti “un nuovo approccio integrale, includendo in un dialogo interdisciplinare i diversi aspetti della crisi (LS,197).

Tanti spunti quindi ai quali proveranno a rispondere nella tappa siciliana del convegno, il 18 gennaio, l’arcivescovo Michele Pennisi sul tema politica e spiritualità, Giuseppe Notarstefano su Economia e politica, Salvatore Taormina su società e politica, Bruno Tabacci su potere e politica, mentre a introdurre e concludere sarà don Massimo Naro, direttore del Centro Studi Cammarata.

Argomenti speculari nella tappa romana del 19 gennaio moderata da don Massimo Naro. L’importante appuntamento vedrà intervenire l’arcivescovo Bruno Forte (politica e spiritualità), Stefano Zamagni (politica ed economia), Lorenzo Ornaghi (politica e cultura) e Marco Follini (potere e politica), mentre le conclusioni saranno affidate a Nicola Antonetti, presidente dell’Istituto Sturzo.

 

Sara De Simplicio: