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A.C. SS. Annunziata, Referendum: Si può dialogare sui contenuti con onestà intellettuale e pacatezza

Un processo di partecipazione e consapevolezza si è generato con l’incontro sul referendum promosso dalle AC parrocchiali di Stella di Monsampolo e della Ss. Annunziata di Porto d’Ascoli, per formarsi e informarsi sulle questioni inerenti il quesito referendario con il professor Umberto Ronga. L’incontro, partecipato, si è tenuto lo scorso venerdì, nella sala convegni al bocciodromo di Stella che si affaccia su una piazza dedicata a Vittorio Bachelet, che come ha ricordato Ronga è stato “uno studioso, servitore delle Istituzioni, autentico padre del dialogo, presidente dell’AC”.

Il professore con competenza e passione insieme a chiarezza e equidistanza, ha presentato i contenuti sui quali ci esprimeremo il prossimo 4 dicembre. Il referendum chiama gli elettori a confermare o no la riforma costituzionale, approvata in via definitiva dal Parlamento, e che riguarda una pluralità di questioni, a partire da quella centrale che è il superamento del bicameralismo paritario.

Umberto Ronga in questo mesi ha attraversato l’Italia, ha incontrato tantissime persone, partecipato a numerosi eventi in vista del referendum, da nord a sud,  con dedizione e passione. Ha messo la sua competenza al servizio dell’impegno a maturare un’opinione informata e formata, un giudizio critico, rifuggendo strumentalizzazioni e semplificazioni: quel “compito” come indicato da Matteo Truffelli, presidente nazionale AC, “che una realtà come la nostra associazione può assolvere, offrendo spunti di riflessione ed elementi di giudizio, attivando e alimentando occasioni di approfondimento e di confronto, attraverso le quali mettere a punto insieme criteri di discernimento.” Ogni incontro, come questo a Stella, è stata l’occasione in cui si è dimostrato che c’è ancora voglia e spazio per un confronto condotto con onestà intellettuale, con un atteggiamento pacato e riflessivo, c’è  una parte di paese che si educa a coltivare autenticamente il valore del dialogo, nel rispetto delle posizioni di tutti. Il clima di questo periodo ci ha consegnato un dibattito per lo più strumentalizzato e superficiale, in cui si è estremizzata, da entrambi i fronti, la politicizzazione, rivelandosi però sterile nella comprensione di una riforma complessa. La proposta, raccolta con impegno e responsabilità da queste Ac parrocchiali, dal basso, ha cercato di avviare invece un processo di discernimento, di riflessione, per formare una coscienza critica. Informarsi, per vivere in modo consapevole, come cittadini, l’esercizio del voto.

Un atteggiamento visibile nell’ascolto attento e partecipe dell’assemblea in sala, che ha ragionato degli equilibri degli assetti democratici, nel rispetto reciproco, recuperando la consapevolezza che questo referendum è dei cittadini. Il tema è complesso, ma i nostri padri costituenti hanno affidato ai cittadini l’ipostesi di esprimersi su questo, e ha ricordato Umberto Ronga, se la costituzione è di tutti noi, allora è opportuno depurare questo voto da condizionamenti politici e ideologici, il voto è libero quanto più è consapevole.

Un esercizio di partecipazione: di democrazia. Una rinnovata speranza, per l’AC e non solo, di un impegno che deve continuare, quello del dialogo e della fatica del pensare insieme. Quello, aldilà del risultato, della passione per il Bene Comune che alimenta processi di partecipazione consapevole e responsabile, in questo nostro Paese. Quello a servizio dell’uomo.

Monica Vallorani: