“Mnemosyne, la chiamavano i greci. Era la dea della memoria, colei che teneva attiva la memoria negli uomini, facendo loro serbare ciò che ella voleva. È esattamente all’attività opposta a quella di Mnemosyne che abbiamo voluto dedicare questo numero di ‘donne chiesa mondo’: alla cattiva arte del dimenticare nella sua declinazione storicamente più praticata, cioè quella di dimenticare le donne”. Giulia Galeotti firma l’editoriale del nuovo numero della rivista mensile, in cui aggiunge: “Un atteggiamento assolutamente trasversale: che si tratti di letteratura, mistica, storia, scienza, politica, religione o religioni, che si tratti di laiche o di consacrate, di ieri o di oggi, di Europa o di America, in ogni epoca e società il contributo decisivo e stimolante di tante voci femminili è stato occultato, dimenticato, perso. E questo ha impoverito tutti, donne e uomini”. “Non solo quelle di cui qui parliamo, ma più in generale tutte le donne dimenticate della storia sono raffigurate dalla nostra immagine di copertina. Belle statuine depositate e imbalsamate sui rami più alti: depositate e imbalsamate spesso formalmente con grande cura, ma nella sostanza abbandonate lì per calcolo, opportunismo, invidia o ignoranza”. Ricordarle è, secondo Galeotti, “un primo passo per tirarle fuori dal letargo loro forzatamente imposto; è un timido tentativo di scongelarle e richiamarle in vita perché possano iniziare a rendere fertili le nostre esistenze”.