“Abbiamo tutti i patroni, ma non il patrono di Internet. Chissà se Carlo Acutis, una volta proclamato beato, non possa essere riconosciuto come patrono di Internet…”. A formulare questo auspicio è stato monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, durante la presentazione, presso la Filmoteca Vaticana, del “docufilm” e del libro sul servo di Dio Carlo Acutis, di cui il 24 novembre si chiude la fase diocesana del processo di beatificazione. “Carlo  era un ragazzo particolarmente flessibile, appassionato di quello che allora si chiamava personal computer. Il servizio che il Papa ci chiede di fare nella comunicazione è in fondo una sorta di corso di recupero di fronte a 30 anni di ritardo sulla competenza e convergenza digitale. Stiamo semplicemente facendo un corso di recupero…”. Oltre alla passione per la rete, Viganò ha ricordato del ragazzo morto di leucemia fulminante a 15 anni, dieci anni fa, la spiritualità di stampo eucaristico: “L’Eucaristia, diceva Carlo, è l’autostrada per il Paradiso: può sembrare una frase da adolescente molto radicato in una fede un po’ eroica, mentre è un concetto straordinariamente teologico non così interiorizzato neppure nelle nostre comunità cristiane. L’Eucaristia, ogni volta che la celebriamo, è l’autostrada per il Paradiso: quando diciamo ‘in alto i nostri cuori’, diventiamo contemporanei degli angeli, dei santi e di coloro che ci hanno preceduto nel Regno eterno”. “Carlo – ha proseguito il prefetto – ci consegna la responsabilità di vivere l’Eucaristia non come precetto da compiere per guadagnarsi l’aldilà, ma per godere qui quella pienezza della vita eterna che qui inizia. È questa l’intuizione spirituale di un ragazzino”.