Montalto Marche Cattedrale S. Maria AssuntaDi Lauretanum

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Il primo passo della nostra storia si è mosso a Ripatransone

Nel solco di una solida tradizione la diocesi ripana cresce e si sviluppa

DIOCESI – Montalto deve la diocesi al grande Pontefice Sisto V, che si dimostrò sempre molto munifico verso quella località, che egli amava ricordare come sua “patria carissima”, pur essendo nato a Grottammare il 13 dicembre 1521; da questo illustre figlio infatti con la bolla “Super universas” del 14 novembre 1586, ebbe il titolo di Città e la Cattedra vescovile. La stessa Diocesi fu formata scorporando da Ripatransone la stessa Montalto, Porchia, Patrignone, Montedinove e Rotella; da Fermo: Montelparo, Comunanza e Montemonaco; da Ascoli: Castignano. Il Pontefice pensò pure alla Mensa vescovile, costituendola con la grande tenuta di Rovetino (nel territorio dell’odierna Rotella) e con l’Abbazia di Santa Maria in Monte Santo in Abruzzo, di cui il Vescovo è tuttora l’effettivo Abate con giurisdizione su dieci parrocchie, nel Comune di Sant’Egidio alla Vibrata, e con le Frazioni del Comune di Civitella del Tronto. Direttamente soggetta alla Santa Sede, la Diocesi rimase ini tale posizione giuridica soltanto fino al 24 maggio 1589, quando Sisto V elevò Fermo a Sede metropolitana e Montalto divenne quindi suffraganea della neo-Archidiocesi; la stessa sorte toccò a Ripatransone. Altri privilegi ottenne Montalto dal munifico figlio: la tipografia, la concia, il lanificio; paramenti, oggetti sacri e un preziosissimo Reliquiario; vitalizi per le ragazze povere, per facilitarne il matrimonio; concessione di due Fiere annuali in aggiunta al Mercato settimanale, già concesso nel 1578; l’istituzione della zecca (1587-1591) per far fronte all’enorme quantità di denaro richiesto dal grandioso piano edilizio avviato dallo stesso Pontefice per trasformare il borgo in Città; inoltre fu fatta capitale del ricostituito Presidato (piccola provincia dipendente direttamente da Roma). Anche la costruzione della nuova e monumentale Cattedrale, su progetto di Girolamo Rainaldi, fu voluta dal Papa: la prima pietra fu posta il 13 maggio 1589. Secondo la tradizione in essa Sisto V voleva trasferire da Gerusalemme il Santo Sepolcro. Il primo Vescovo fu Paolo Emilio Giovannini di Porchia. Finché fu sostenuto dal Pontefice con consistenti provvidenze, il suo compito fu facile; morto il grande benefattore, si trovò ad affrontare da solo tanti problemi, come il brigantaggio che si era ridestato, e l’ultimazione di grandiosi e complessi lavori.

(dati pubblicati dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto)

 

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