“Il Papa ci invita a remare con lui, perché anche la barca della Chiesa può essere sballottata oggi”.
Padre Elias Royon, su Civiltà cattolica, riassume così il modo peculiare dei seguaci di Sant’Ignazio di Loyola di “servire il Romano Pontefice, collaborare con il suo ministero”. In attesa del discorso che Francesco, primo Papa gesuita della storia, rivolgerà ai gesuiti durante la Congregazione generale che, a partire dal 2 ottobre, eleggerà il successore di padre Adolfo Nicolas alla guida della Compagnia di Gesù, Royon ripercorre i numerosi interventi destinati ai gesuiti in questi anni di pontificato. “Papa Francesco – scrive – ci esorta a essere presenti in due orizzonti missionari importanti e attuali: la ricerca e le periferie, in qualsiasi loro modalità, e a sviluppare in esse grande creatività, ma sempre nella Chiesa, evitando la malattia spirituale dell’autoreferenzialità”. Quanto all’idea di “remare con lui”, si collega “con quello che tanti papi hanno chiesto alla Compagnia, ma che ha avuto speciale rilievo nel discorso del Papa emerito alla 35ma Congregazione generale” e con le parole di Paolo VI alla 32ma Congregazione Generale, sentite anche da Bergoglio: “Ovunque nella Chiesa, anche nei campi più difficili e di punta, nei crocevia delle ideologie, nelle trincee sociali, dove vi è stato e vi è il confronto tra le esigenze brucianti dell’uomo e il perenne messaggio del Vangelo, là vi sono stati e vi sono i gesuiti”. “Tre Papi, dunque, hanno inviato alla Compagnia lo stesso messaggio. Parole di fiducia e di stimolo, ma anche molto esigenti, perché ci richiamano al senso ecclesiale della nostra vocazione”, il commento di Royon.