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(Sir)

STRASBURGO – “Assumere misure d’urgenza per elaborare e adottare un quadro legislativo specifico, a livello nazionale, per la protezione delle comunità rom, sinti e camminanti”: è il richiamo che giunge all’Italia dal Consiglio d’Europa. È in particolare il Comitato consultivo della Convenzione-quadro CdE per la protezione delle minoranze che si rivolge al governo di Roma. Il Comitato pubblica oggi un nuovo documento di studio in cui esorta il Paese “a mettere in campo gli sforzi notevoli ed efficaci per prevenire, combattere e sanzionare le disuguaglianze e le discriminazioni di cui sono vittime rom, sinti e camminanti, e per migliorare le loro condizioni di vita”, così anche da consentire a chi vive nei “campi nomadi” di lasciarli per trasferirsi in alloggi sociali adeguati. Il Consiglio d’Europa ritiene che questa parte di popolazione sia “marginalizzata sul piano economico e sociale”; segnala inoltre il problema della scolarizzazione dei minori (abbandono scolastico). Nel rapporto diffuso oggi si riconoscono i passi avanti compiuti dall’Italia e i risultati raggiunti per la protezione delle minoranze storiche, soprattutto linguistiche. Ma se “il clima generale” è quello “dell’apertura e della tolleranza”, al contempo permangono ampie sacche di “xenofobia e antiziganismo”. Linguaggi discriminatori, razzisti e intolleranti sono rilevati fra l’altro in “alcuni discorsi politici” e in taluni media.

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