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Duecento giovani iracheni parteciperanno alla prossima Giornata mondiale dei Giovani

Reciteranno la preghiera del Padre Nostro in lingua aramaica alcuni dei duecento giovani iracheni che parteciperanno alla prossima Giornata mondiale dei Giovani, a Cracovia. A rivelarlo è il vescovo ausiliare di Baghdad Basel Salim Yaldo, che ha fatto arrivare una lettera a Papa Francesco in cui, a nome dei giovani, chiedeva al Pontefice di testimoniare la fede antica dell’Iraq che, per esprimersi, usa ancora oggi la lingua di Gesù, l’aramaico. Una richiesta accolta che permetterà ai giovani iracheni di recitare la preghiera del Padre Nostro in lingua aramaica durante la celebrazione della Via Crucis, oltre a un canto liturgico. “Per noi sarà un momento altamente significativo” dichiara il vescovo caldeo Yaldo, che non sarà solo a guidare i giovani. Con lui anche l’arcivescovo di Erbil, monsignor Bashar Warda, dieci giovani sacerdoti e sette suore. La partenza è prevista da Erbil il 20 luglio. I giovani voleranno alla volta di Wroclaw per le “Giornate nelle diocesi” per poi arrivare a Cracovia per seguire gli eventi papali. La maggior parte di loro proviene dalla Capitale irachena, gli altri dalle città di Erbil, Kirkuk, Dohuk, tra loro anche giovani della Piana di Ninive, fuggiti dai loro villaggi durante l’invasione dello Stato islamico. “Il portabandiera del gruppo indosserà l’abito tradizionale iracheno – dice mons. Yaldo -. A Cracovia testimonieremo la nostra fede, quella di un Paese in guerra. Ai giovani del mondo chiediamo preghiere, vogliamo la loro solidarietà. I nostri giovani non devono sentirsi soli, abbiamo bisogno dell’abbraccio spirituale della Chiesa universale. Da Cracovia porteremo questa esperienza di fede che racconteremo in un evento nazionale organizzato al nostro ritorno”.

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