La Fraternità San Pio X, fondata da Marcel Levebvre, non cerca in primo luogo un riconoscimento canonico da parte della Santa Sede: lo afferma un comunicato della comunità tradizionalista. Si tratta di una battuta d’arresto nel dialogo in corso con la Santa sede?, ha chiesto Radio Vaticana a mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia commissione “Ecclesia Dei”. “La commissione Ecclesia Dei non ritiene che sia una battuta di arresto del dialogo: dal comunicato stampa” del 29 giugno “sembra che non si entri nel merito della questioni concrete che sono oggetto di esame nel dialogo e nel confronto tra la Pontificia commissione e la Fraternità San Pio X. Quindi il dialogo e il confronto su tali questioni concrete dovranno proseguire”. Secondo mons. Pozzo nel comunicato “non si dice nulla di nuovo rispetto alle posizioni note e ben conosciute della Fraternità circa la situazione della Chiesa oggi. Posso eventualmente aggiungere che quando si fa riferimento alla mancanza di riconoscimento canonico, che non è la cosa che in questo momento considerano, posso dire che il riconoscimento canonico da parte della Santa Sede è condizione essenziale perché un’opera cattolica sia nella piena comunione ecclesiastica, conforme al diritto. Non c’è il riconoscimento canonico, stiamo lavorando perché avvenga: ma il riconoscimento canonico non è un fatto notarile, è condizione essenziale”. Sul recente incontro tra il Papa e il superiore della Fraternità, mons. Fellay, Pozzo afferma: “È stato un incontro molto cordiale e certamente rientra nel cammino di dialogo e soprattutto di fiducia reciproca che stiamo costruendo insieme. Quindi non si esclude che ci saranno altri incontri”.