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Monsignor Galantino: a Locri, “Non dobbiamo ridurre anno giubilare a riti, parole e gesti, ma rivestire di carne le intenzioni”

“È importante quello che stiamo facendo oggi qui perché questo è un modo concreto attraverso il quale questa Chiesa diocesana sta rispondendo a una esigenza sulla quale papa Francesco sta insistendo molto”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo a Locri all’inaugurazione dell’opera Casa San Luigi, realizzata grazie ai fondi dell’8xmille della Chiesa cattolica. “Non dobbiamo ridurre l’anno giubilare a riti, parole e gesti immaginari ma rivestire di carne le intenzioni per rendere migliore e più vivibile questo nostro mondo. L’opera segno è un dire al Papa che abbiamo compreso il suo invito a rendere la nostra esperienza religiosa non solo di pie aspirazioni, ma di fatti concreti”. Mons. Galantino, “a nome dei vescovi italiani” ha voluto ringraziare mons. Oliva “per quello che questa Chiesa ha fatto, in continuità con i precedenti presuli locresi”. “Qui c’è una sensibilità particolare, per rispondere alle esigenze della Chiesa locale” – la constatazione del segretario Cei – “Ma l’apertura di questa casa non ci impedisce e ci esonera dalla necessità di accogliere persone da consolare e di asciugare le lacrime, perché la necessità di avere un cuore prientato verso le miserie non finisce mai”. “Perché oggi – prosegue mons. Galantino – le miserie hanno tanti nomi. La Chiesa deve saper fare come ha fatto il Samaritano”, “attenta ai bisogni della popolazione”.

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